Fontane pubbliche adorne di statue, lussuose residenze rivestite di marmi pregiati e mosaici a tema mitologico: l'antica città di Vienne, a una trentina chilometri da Lione, sta venendo alla luce in tutto il suo splendore. Portando gli archeologi a definire lo scavo in corso come il più sensazionale ritrovamento di un sito di epoca Romana negli ultimi 50 anni.
Lungo il corso del Rodano, nel Sud-Est della Francia, sorgeva in epoca romana l’antica città di Vienne, famosa per i suoi teatri e templi, la cui prosperità era dovuta alla vantaggiosa posizione, proprio sulla strada che collegava la provincia meridionale della Gallia Narbonensis alla vera e propria Gallia, più a nord.
Proprio a una trentina di chilometri da Lione, gli archeologi francesi hanno annunciato in questi giorni l’individuazione di una “piccola Pompei”: un intero quartiere sta tornando alla luce, svelando man mano strabilianti porzioni, molto ben preservate, di edifici pubblici e residenze di lusso.
“Siamo incredibilmente fortunati. Questo è indubbiamente il più eccezionale ritrovamento di un sito di epoca Romana negli ultimi 50 anni”, ha dichiarato Benjamin Clement, archeologo a capo degli scavi in corso lungo il Rodano.
Stiamo parlando in effetti di un’area che si estende per quasi 7mila metri quadri che, dopo essere stata abitata per circa 300 anni a partire dal primo secolo d.C., è stata abbandonata dai suoi residenti a causa di una serie ripetuta di incendi. E forse proprio il repentino abbandono e l’azione del fuoco, come a Pompei, hanno permesso a molti dei reperti di conservarsi fino ai nostri giorni, seppelliti dalle ceneri e poi dall’azione del tempo.
Tra le strutture sopravvissute, figura un’imponente residenza già ribattezzata la Casa del Baccanale, a causa della presenza di un pavimento mosaicato raffigurante una processione di Menadi – le donne seguaci di Dioniso/Bacco – accompagnate da gioiosi satiri. Nononostante il collasso della Casa, è già stato possibile stabilire che presentava in origine balconate, rivestimenti in marmo, giardini e un sistema di approvvigionamento idrico: dato il carattere davvero sontuoso dell’abitazione, gli archeologi ipotizzano appartenesse a un ricco mercante.
Il mosaico ritrovato nella Casa del Baccanale, insieme ad altri rinvenuti nel vasto sito archeologico, è stato già prelevato e condotto nei laboratori di restauro, con la speranza che possa essere esposto nel 2019 presso il locale Museo di St-Romain-en-Galles.
Ma i ritrovamenti non si esauriscono ai soli apparati musivi: tra i reperti più stupefacenti, si segnala anche una fontana pubblica di notevoli dimensioni, decorata con una statua di Ercole. Si spera però che le sorprese non siano ancora terminate; i lavori di scavo iniziati ad aprile, la cui conclusione era prevista per metà settembre, sono già stati prolungati dallo Stato francese fino al termine dell’anno, nella speranza che un maggiore tempo favorisca ulteriori scoperte.
[Immagine in apertura: La Casa dei Cinque Mosaici, parzialmente ricostruita, anch’essa facente parte del sito archeologico di St-Romain-en-Gal, in Francia. Photo by Tyler Bell, fonte Flickr]