Una delle più prestigiose sedi espositive svizzere omaggia la poetica dell’artista tedesco, evocandone la carriera attraverso una raccolta di opere scultoree, installative e grafiche.
Dal 3 settembre al 7 gennaio prossimo il Museo d’arte della Svizzera italiana fa da cornice all’estesa monografica intitolata a Wolfgang Laib, uno fra gli artisti più noti dell’epoca contemporanea. Curata da Marco Franciolli, la mostra, realizzata in stretta collaborazione con Laib, ripercorre le varie fasi della sua carriera, puntando lo sguardo su alcune opere particolarmente emblematiche.
Dedito all’uso di materie prime naturali, come il riso, la cera, il polline e la lacca, l’artista tedesco ha saputo distinguersi grazie a uno stile votato all’essenzialità e a una riflessione di carattere filosofico e spirituale. Il mondo naturale e una temporalità volutamente lenta sono aspetti cardine del linguaggio visivo di Laib e contribuiscono al fascino delle sue opere.
Le installazioni, i disegni e le sculture che animano la rassegna svizzera aprono suggestivi spiragli su un universo contemplativo e su una tendenza all’introspezione alla base dell’approccio adottato da Laib, interprete di un equilibrio armonico tra forma e contenuto.
[Immagine in apertura: Wolfgang Laib, Untitled, 1992, courtesy Buchmann Galerie Berlin/Lugano e l’artista]