Curata da Paola Antonelli, la nuova mostra del MoMA prende in esame i modi in cui la moda è progettata, prodotta, commercializzata, distribuita, usata e smaltita nella nostra epoca. Tra capi cult e prototipi che potrebbero diventare dei "must" nel prossimo futuro.
L’intero sesto piano del MoMA, il Museum of Modern Art di New York cambia temporaneamente aspetto per accogliere, fino al 28 gennaio 2018, la mostra Items: Is Fashion Modern?
Ricorrendo a 111 capi cult relativi agli ultimi 100 anni, la rassegna incoraggia un ragionamento sui cambiamenti avvenuti nel sistema moda, concependolo nella duplice accezione di un settore cruciale della progettazione e come forma di espressione creativa, individuale e collettiva, di grande rilievo.
Il titolo intende attivare una diretta connessione con una precedente mostra ospitata dall’istituzione statunitense, rimasta nella storia: nel 1940, il museo fu infatti sede di Are Clothes Modern? Con la curatela dell’architetto Bernard Rudofsky, quella prima esperienza espositiva sollevava quesiti sul ruolo degli abiti in un’ottica temporale molto estesa.
Ispirandosi a questo importante precedente, Items: Is Fashion Modern? estende la visione alle modalità con cui la moda è progettata, prodotta, commercializzata, distribuita, usata e smaltita nella nostra epoca.
Ai 111 capi cult che hanno fatto la storia del settore tra il XX e il XXI secolo, si affiancano ulteriori opere. Tra questi lavori sono inclusi anche 30 articoli che, secondo i curatori del MoMA, si candidano a diventare i riferimenti del fashion design per il futuro, per le loro valenze estetiche e sociali e per il ruolo rivestito nel progresso tecnologico del settore.
[Immagine in apertura: Installation view della mostra Items: Is Fashion Modern?, The Museum of Modern Art, New York, 1 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018 © 2017 The Museum of Modern Art. Photo by Martin Seck]