Popolato, antropizzato, solitario, incontaminato: il paesaggio è il tema guida delle immagini al centro della personale dell'artista Luca Lupi alla galleria Passaggi Arte Contemporanea. Tra terra, cielo e acqua.
Il vuoto e il pieno, l’immaterialità, il paesaggio, il limite, il confine, la relazione tra pittura e fotografia mediata dalla luce e dal colore: sono alcuni dei temi della ricerca di Luca Lupi, indagati anche in occasione della mostra ospitata negli spazi della galleria Passaggi Arte Contemporanea, a Pisa.
La personale Finis terrae, curata da Ilaria Mariotti e aperta fino al 2 dicembre, offre uno spaccato della produzione dell’artista, le cui esperienze personali intercettano riflessioni desunte dall’archeologica e dalla storia dell’arte e dell’architettura.
Originario di Pontedera, dove è nato nel 1970, e premiato in vari concorsi fotografici, in questa occasione Luca Lupi espone una collezione di immagini unificate dalla presenza di luoghi in cui terra e mare si toccano e si contrastano, “su un’opposizione che lascia senza fiato“.
In particolare, nella serie Landscapes si susseguono scorci costieri provenienti da tutto il mondo che definiscono “un orizzonte estremamente basso dove la terra è una striscia esile ma caratterizzata ora da una natura apparentemente incontaminata, ora da trasformazioni del paesaggio attraverso progressive antropizzazioni, ora da frequentazioni temporanee legate alla balneazione”.
Oltre al soggetto, questi scatti sono contraddistinti da un unico punto di vista, sempre frontale, e dalla medesima altezza dell’orizzonte: tali condizioni rendono il risultato visivo finale “estremamente ambiguo in termini temporali e di luogo“.
[Immagine in apertura: Luca Lupi, Landscape, San Michele, Venezia, 2015]