Ricoverato da 10 giorni all'Ospedale Filippo Neri di Roma, si è spento il 15 novembre il musicista, arrangiatore e compositore argentino Luis Bacalov, residente in Italia dal lontano 1959 e ormai naturalizzato italiano. Proprio a uno dei film più conosciuti della cinematografia nazionale, Il postino di Massimo Troisi, è legata la vittoria del massimo riconoscimento mai tributato a Bacalov: il premio Oscar per la miglior colonna sonora.
Suo fu l’unico premio Oscar – delle cinque candidature iniziali – vinto nel 1995 da Il postino, l’ultimo film di Massimo Troisi da lui interpretato e co-diretto con Michael Radford. Se n’è andato a Roma all’età di 84 anni Luis Bacalov, compositore di questa e altre indimenticabili colonne sonore.
Nato nel 1933 a San Martín, nell’argentina provincia di Buenos Aires, dopo aver vissuto in Colombia, in Spagna e a Parigi, nel 1959 giunge in Italia. Qui si mette in luce come arrangiatore, collaborando con i più famosi artisti nazionali dell’epoca, da Rita Pavone a Sergio Endrigo – con cui darà inizio a 20 anni di sodalizio professionale.
Sarà proprio con lui che Bacalov avrà in seguito il maggiore scontro in tutta la sua carriera, per decidere – in sede giudiziaria – della paternità e dell’originalità proprio del tema della colonna sonora de Il postino, a giudizio di Endrigo troppo simile alla sua canzone Nelle mie notti.
Alla fine degli anni Settanta ha invece inizio l’avventura cinematografica di Bacalov, che Federico Fellini chiama a sostituire Nino Rota, scomparso improvvisamente, per la composizione delle musiche de La città delle donne.
Oltre al succitato Troisi, il Maestro avrà modo di firmare musicalmente diversi lungometraggi di registi riconosciuti a livello mondiale, da Pier Paolo Pasolini a Francesco Rosi ed Ettore Scola. Indirettamente, contribuirà con la sua musica anche al film western Django Unchained di Quentin Tarantino, per il quale il regista sceglierà infatti parte della colonna sonora già scritta da Bacalov per lo spaghetti-western Il grande duello.
[Immagine in apertura: Luis Bacalov, Martha Argerich ed Eduardo Hubert al Centro Cultural Kirchner di Buenos Aires, 2015. Photo by Augusto Starita / Ministerio de Cultura de la Naciòn]