Uno dei più grandi artisti del Novecento viene riscoperto da una retrospettiva in apertura a Londra, senza precedenti per il Regno Unito. Quasi 100 opere esposte, tra cui numerosi nudi e rare sculture.
Prende il via il 23 novembre l’attesissima mostra Modigliani, grande appuntamento espositivo ospitato nelle sale della Tate Modern, a Londra. Fino al 2 aprile 2018, l’istituzione inglese accoglie la più completa mostra focalizzata sull’artista originario di Livorno mai organizzata nell’intero Regno Unito.
Curata da Nancy Ireson e Simonetta Fratelli con Emma Lewis, e resa possibile grazie a prestigiosi prestiti provenienti dalle collezioni internazionali – tra gli altri, del Philadelphia Museum of Art e del Metropolitan Museum of Art di New York – la retrospettiva ricostruisce in maniera accurata ed esaustiva il profilo del pittore prematuramente scomparso in tragiche circostanze a causa di una meningite tubercolare.
Cuore del percorso espositivo, che si snoda tra un centinaio di opere legate alle diversi fasi della sua parabola artistica, è la sezione dedicata al nudo. I visitatori potranno vedere riunito il più grande gruppo di nudi mai messo in mostra nel Regno Unito, avendo l’opportunità di sondare in profondità le novità introdotte da Modigliani in questo specifico ambito: è il caso di lavori come Seated Nude (Nudo, 1917), concesso dal Royal Museum of Fine Arts di Anversa, o Reclining Nude (Nudo disteso, 1919 ca), dal Museum of Modern Art di New York.
I suoi provocatori nudi rivelano agli occhi degli osservatori “sconvolgenti composizioni”, capaci di modernizzare la pittura figurativa, ma anche di oltrepassare i limiti imposti all’epoca dalla censura. Nel 1917 l’unica personale che l’artista riuscì a organizzare nell’arco della propria vita, ospitata alla galleria di Berthe Weill, venne chiusa dalla polizia proprio per motivi d’indecenza.
L’epopea di Modigliani si compie in larga parte a Parigi, città dove si trasferì in seguito all’abbandono della natìa Livorno.
La narrazione proposta dalla retrospettiva prende avvio con l’arrivo nella capitale francese, il cui ambiente dinamico permise all’artista di entrare in contatto con contesti e figure – poeti, mercanti, scrittori e musicisti – capaci di incidere sulla sua crescita umana e professionale. Partendo dall’analisi delle opere di Paul Cézanne, Henri Toulouse-Lautrec e Pablo Picasso, Modigliani definì un linguaggio e uno stile del tutto autonomi, come attestano già i primi lavori tra cui Bust of a Young Woman (Busto di giovane donna,1908 – Lille Métropole Musée d’Art Moderne, Villeneuve – d’Ascq) e The Beggars of Leghorn (Il mendicante di Livorno, 1909 – Collezione privata).
Nella mostra londinese largo spazio viene inoltre assegnato alla ritrattistica, grazie a opere per le quali posarono i suoi amici e conoscenti come Diego Rivera, Juan Gris e Jean Cocteau. Tra le figure femminili presentate rientra la poetessa e scrittrice Beatrice Hastings, introdotta non solo come musa dell’artista, ma anche come personalità di rilievo nel panorama culturale dell’epoca.
Per l’occasione sono inoltre esposti eccezionali esempi di scultura: meno conosciuti rispetto ai dipinti, sono legati a una fase specifica della carriera di Modigliani, precedente lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Associata a un catalogo illustrato, realizzato da Tate Publishing, Modigliani è arricchita da un’esperienza in realtà virtuale che permetterà di conoscere anche la vicenda biografica di un uomo che, nella sua lotta contro la malattia e la povertà, fu affiancato da figure care, come l’amico e gallerista Léopold Zborowski e le sue compagne.
[Immagine in apertura: Amedeo Modigliani, Nudo, 1917, collezione privata]