Sarà una storia per bambini, ma ha molto da insegnare anche a chi non legge più le fiabe. La storia di Hänsel e Gretel non smette anzi di affascinare persino gli artisti, chiamati dalla Galleria dell'Incisione di Brescia a interpretarne atmosfere e significati in chiave contemporanea.
Come in molti altri casi, furono i fratelli Grimm a fissare in forma scritta – nel 1812 – la fiaba di Hänsel e Gretel così come la conosciamo. La storia, come noto, narra dell’abbandono di due fratelli in un bosco a causa della povertà in cui versa la famiglia d’origine: torneranno a casa, non prima di essersi liberati dalle grinfie di una strega intenzionata a mangiarli e averle sottratto le ricchezze. Probabilmente concepita nel Medioevo, età in cui le carestie rendevano l’infanticidio una realtà ben presente a grandi fasce della popolazione, la fiaba non soltanto invita a riscattarsi da sé, ma mette in guardia da qualsiasi “casetta di marzapane” – gli eccessi che nella nostra epoca invece non mancano affatto – possa sembrare un rifugio raggiungibile fin troppo facilmente.
Proprio nell’ottica di rendere ancora una volta attuali le tematiche sottintese a quella che solo in apparenza è una storia per bambini, la Galleria dell’Incisione di Brescia ospita – dal primo dicembre al 21 gennaio 2018 – una mostra tutta incentrata sulle vicende di Hänsel e Gretel, protagonisti delle opere di alcuni artisti contemporanei, da Vanni Cuoghi e Maurizio Donzelli a Fausto Gilberti (sua l’opera in apertura) e Sergio Ponchione.
Chiamati dalla galleria a confrontarsi con la fiaba, gli autori ne ripropongono una lettura originale, con assoluta libertà sia nell’interpretazione dei significati sia nella resa estetica di personaggi e atmosfere. Dando vita a quell’affascinante fenomeno per cui da un’opera letteraria così conosciuta e secolare hanno origine, ancora una volta, nuovi lavori assolutamente inediti.