9 Novembre 2017
Assente dall'Italia dal 1898, la lunetta con la Resurrezione realizzata da Giovanni della Robbia sarà esposta al Museo Nazionale del Bargello fino all'8 aprile. L'istituzione fiorentina aggiunge così un altro capolavoro alla maggiore collezione al mondo di sculture realizzate in terracotta invetriata dai Della Robbia.
Tra le più significative testimonianze della produzione di Giovanni della Robbia, la Lunetta Antinori torna a Firenze dopo oltre 100 anni di assenza. In seguito all’acquisto da parte dell’uomo d’affari e collezionista d’arte Aaron Augustus Healy, nel 1898, era stata infatti donata al Brooklyn Museum di New York, senza più fare ritorno in Italia.
L’opera, di dimensioni monumentali – oltre tre metri di lunghezza – raffigurante il Cristo risorto con il committente Antinori in ginocchio e i soldati attorno al sepolcro, è ora protagonista di un nuovo appuntamento espositivo promosso dal Museo Nazionale del Bargello.
Fino all’8 aprile 2018 la prestigiosa istituzione fiorentina, la cui collezione permanente include la maggiore raccolta al mondo di sculture realizzate in terracotta invetriata dai Della Robbia, esporrà il prezioso manufatto acconto al Ritratto di Aaron Augustus Healy. Tale dipinto è stato realizzato da John Singer Sargent nel 1907 e provenie, anch’esso, dal Brooklyn Museum di New York. Proprio negli Stati Uniti, nel 2016, la lunetta è stata restaurata su finanziamento del Marchese Antinori che, ieri come oggi, continua a sostenere importanti iniziative artistiche.
Al Bargello, nell’ambito di questa rassegna, è esposta anche un’opera di Stefano Arienti, tra i più apprezzati artisti italiani anche in ambito internazionale. Si tratta di Scena fissa, un lavoro site-specific che rilegge e reinterpretata la scultura robbiana, “dando vita ad un inaspettato dialogo tra arte rinascimentale e contemporanea“. L’intervento di Arienti rientra nelle iniziative di Antinori Art Project, programma artistico che da anni la famiglia omonima promuove, portando avanti la longeva tradizione di famiglia nel collezionismo e nel mecenatismo.