Una delle più note sedi espositive milanesi ospita la mostra inedita del fotografo brasiliano. Incentrata su un drammatico capitolo della storia del Kuwait.
Fino al 28 gennaio, Forma Meravigli di Milano fa da cornice a Kuwait. Un deserto in fiamme di Sebastião Salgado: la mostra che riunisce, per la prima volta a livello internazionale, un’importante serie di scatti del fotografo brasiliano realizzati all’inizio degli anni Novanta in Medio Oriente.
Quando, nel 1991, la Guerra del Golfo era al centro delle cronache mondiali e i soldati iracheni incendiarono oltre 600 pozzi di petrolio per impedire l’avanzata della coalizione militare capeggiata dagli americani, Salgado fu uno dei primi fotografi a comprendere la drammaticità della situazione.
Le 34 immagini in grande formato e in bianco e nero che compongono la rassegna sono il frutto di una selezione compiuta dallo stesso Salgado sui suoi scatti, arricchendo la sequenza con alcune fotografie inedite. Cariche di una luce apocalittica, le immagini esposte evocano gli attimi drammatici in cui i vigili del fuoco tentavano di domare le fiamme. Il risultato finale è un monito di grande immediatezza rivolto al presente e al futuro, per scongiurare il ripetersi di fatti così tragici.
[Immagine in apertura: Spray chimici proteggono questo pompiere dal calore delle fiamme. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto]