La GAM torinese apre nuovamente le porte della sua collezione, offrendo al pubblico un dettagliato colpo d’occhio sugli artisti che declinarono in chiave italiana l’estetica Pop.
Si intitola Vero Amore la mostra che, fino al 25 febbraio, animerà la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con un nuovo allestimento delle opere legate alla Pop Art italiana e conservate nelle sue raccolte.
Circa sessanta lavori, tra sculture, video e dipinti, compongono il percorso espositivo che, fin dal titolo, richiama uno dei più celebri interventi di Mario Schifano, datato 1962, e segue le vicende della Pop Art in chiave nostrana, mettendo in relazione i dettami generali seguiti dagli artisti pop oltreoceano e oltremanica e quelli, peculiari, degli autori italiani, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta.
Curato da Riccardo Passoni, questo itinerario espositivo mette in luce le diverse declinazioni del fenomeno da parte di artisti del calibro di Mario Ceroli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Fabio Mauri, Pino Pascali e lo stesso Schifano. Il tutto senza dimenticare il filone piemontese ‒ ben rappresentato da Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi, Ugo Nespolo e Aldo Mondino, solo per citarne alcuni ‒ e le incursioni da parte di personalità non dichiaratamente pop, ma immerse nella stessa atmosfera culturale, come Enrico Baj e Mimmo Rotella.
In occasione della mostra, inoltre, viene presentata per la prima volta al pubblico l’opera Simboli del Concilio realizzata nel 1965 da Ezio Gribaudo, il quale, su proposta del direttore della GAM Carolyn Christov-Bakargiev, ne ha fatto dono al museo durante l’anno in corso, arricchendone la collezione dedicata al filone pop.
[Immagine in apertura: Giosetta Fioroni, La ragazza della TV, 1964. Dono dell’artista, 1967, Roma. Museo Sperimentale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino]