Per oltrepassare le difficoltà di accesso della misteriosa Sculptor's Cave, due archeologi hanno creato un modello 3D che consente di cogliere alcuni aspetti di un affascinante sito scozzese, in larga parte ancora sconosciuto al grande pubblico perché difficilmente raggiungibile.
La civiltà dei Pitti, formata da una confederazione di tribù che occuparono una porzione del territorio dell’attuale Scozia prima della conquista romana, resta in parte ancora un enigma per la comunità scientifica. Al limitato numero di documenti scritti giunti fino a noi sopperiscono le testimonianze archeologiche, tra cui pietre scolpite e grotte all’interno delle quali gli archeologici hanno scoperto, e successivamente identificato, una serie di simboli ricorrenti.
Uno dei siti legati ai Pitti si trova in una zona isolata della Scozia, lungo la costa settentrionale. Per anni questo luogo ha sollecitato l’interesse degli specialisti: al suo interno, infatti, sono stati rinvenuti un ricco deposito di oggetti materiali risalenti all’età tardo del bronzo, centinaia di ossa umane e, soprattutto, simboli Pitti scolpiti all’ingresso. Una presenza così significativa da spingere gli archeologi ad assegnare alla grotta la denominazione di “Caverna dello scultore”.
La difficoltà di accesso, però, ha limitato la possibilità di visita per i non addetti al settore, almeno fino ad oggi. Gli archeologi dell’Università di Bradford, nel Regno Unito, hanno recentemente creato un modello tridimensionale che consente a chiunque lo desideri di intraprende un tour virtuale nel sito.
L’animazione si basa sui rilievi effettuati a partire dal 2013 dagli archeologi Ian Armit e Lindsey Büster: a loro si deve uno studio accurato della cosiddetta Sculptor’s Cave, realizzato impiegando attrezzature di scansione laser 3D. Così facendo è stato possibile acquisire dettagli dello spazio, caratterizzato da passaggi stretti e da formazioni rocciose dall’aspetto articolato, e delle misteriose incisioni presenti all’interno.
Attualmente disponibile su YouTube, l’animazione interattiva dovrebbe confluire nei prossimi mesi nel patrimonio del Museum Elgin di Moray, in Scozia, per essere poi utilizzata in occasione di mostre e sul sito internet.