L’arte svela il lato umano della cronaca, in una toccante installazione a Londra

18 Dicembre 2017


Appartenevano alle centinaia di persone che sono approdate sulle spiagge dell’isola greca di Lesbo negli ultimi mesi, i capi impiegati dall’artista britannica Arabella Flight per la sua nuova installazione. Suspended, questo il nome dell’intervento visibile fino al 9 febbraio prossimo alla St James’s Church di Piccadilly, a Londra, è infatti formato da 700 capi di abbigliamento, recuperati in seguito all’arrivo dei migranti sulle coste della Grecia.

Appositamente concepita per il periodo delle festività natalizie, l’installazione punta a tenere accesi i riflettori internazionali sulla grave crisi umanitaria che coinvolge l’area del Mediterraneo. Ogni singolo indumento, anche quelli appartenuti a bambini, intende infatti porsi come un potente promemoria: ciascun capo è appartenuto a una persona, costretta a fuggire dalla terra d’origine rischiando la propria vita.
Sospesi nell’edificio di culto, questi vestiti divengono un monito per tutte le persone che varcheranno la soglia dell’edificio in occasione del Natale, offrendosi come un invito alla riflessione e all’azione, soprattutto in un Paese come il Regno Unito.

La mostra, ispirata alle toccanti esperienze vissute dall’artista in prima persona sull’isola di Lesbo, è infatti associata a una raccolta fondi a favore della Starfish Foundation. Suspended è compresa nella serie di lavori che Arabella Flight sta sviluppando sul tema dei profughi e sui rischi legati al fenomeno migratorio – alcuni dei quali emersi di recente, come la tratta di esseri umani e la loro riduzione in schiavitù.