Dopo una serie di polemiche e persino l'improvvisa cancellazione a pochi giorni dal debutto, quest'estate, lo spettacolo intitolato a uno dei ballerini più famosi di sempre è finalmente andato in scena al Teatro Bolshoi di Mosca.
A distanza di oltre 20 anni dalla morte di Rudolf Nureyev, celeberrimo danzatore di origini russe, un balletto ha reso omaggio alla sua memoria, debuttando sul palcoscenico del prestigioso Teatro Bolshoi di Mosca. Interpretato dai movimenti di Vladislav Lantratov e coreografato da Yuri Possokhov sulle note del compositore Ilya Demutsky, lo spettacolo in onore di Nureyev ne ripercorre la storia, usando come punto di partenza narrativo l’asta degli oggetti personali del ballerino avvenuta due giorni dopo la sua morte, a 54 anni, nel 1993, a causa dell’AIDS.
Considerato uno degli artisti più talentuosi del secolo scorso, Nureyev (in apertura con la ballerina Margot Fonteyn, photo by Victor Blackman/Getty Images) fu al centro di polemiche e scandali quando decise di non fare ritorno in Russia dopo la storica esibizione parigina del 1961, che gli schiuse le porte del successo internazionale. Contrario alle posizioni tenute dal suo Paese d’origine, il ballerino non fece mistero della propria omosessualità e visse senza remore la tormentata relazione con il collega Erik Bruhn.
A mezzo secolo da quegli eventi, le polemiche attorno alla figura di Nureyev non sembrano essersi placate, al punto che il balletto ora in scena al Bolshoi è stato oggetto di una improvvisa cancellazione lo scorso luglio. Anche l’arresto, nel mese di agosto, di Kirill Serebrennikov, direttore di produzione dello spettacolo, accusato dell’appropriazione indebita di oltre un milione di dollari di fondi governativi, ha contribuito a ritardare il debutto del balletto e a ravvivare il clamore attorno a esso.