Per la prima volta l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici presenta una selezione di opere di Camille Claudel, una delle maggiori scultrici del suo tempo, nota anche per la sua storia d'amore con Rodin. L'occasione è un inedito dialogo con l'artista statunitense Elizabeth Peyton.
Un secolo di distanza separa le artiste Elizabeth Peyton e Camille Claudel le cui opere, eccezionalmente, sono riunite a Roma, in occasione del terzo appuntamento del ciclo UNE, ideato dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curato da Chiara Parisi.
Fino al 7 gennaio 2018, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ospita infatti Éternelle Idole, esposizione che deve il proprio titolo a una delle più celebri opere dello sculture francese Rodin, con quale la stessa Claudel strinse un sodalizio artistico e umano.
Come sottolineato dalla curatrice Parisi, “Elizabeth Peyton ha concepito Éternelle Idole intorno a un particolare modo d’espressione umana. Piuttosto che presentare una testimonianza storica o un omaggio, il suo obiettivo è riflettere sui modi in cui gli artisti si relazionano uno all’altro nel tempo. Non è una mostra tradizionale su Claudel e Rodin e la loro influenza, piuttosto è il resoconto di motivazioni e desideri reciproci, attraverso i secoli”. Nel percorso espositivo si affiancano così vecchie e nuove opere dell’artista statunitense – autrice anche di un monumentale progetto d’artista per la facciata principale di Villa Medici, in corso di restauro e nota per i suoi ritratti di celebrità come David Bowie, Leonardo Di Caprio ed Elisabetta II – accanto a una selezione di lavori di Claudel, raramente presentata in Italia e al proprio debutto a Villa Medici.
Dopo le mostre di Annette Messager, Yoko Ono, Claire Tabouret e l’attuale progetto dedicato a Elizabeth Peyton e Camille Claudel, il percorso del ciclo UNE proseguirà nel 2018 con dialogo/confronto tra Katharina Grosse e Tatiana Trouvé.
[Immagine in apertura: Elizabeth Peyton & Camille Claudel, Eternelle Idole, exhibition view della mostra a Villa Medici, Roma 2017. Photo © Kristian Emdal]