I trentamila vetri infranti di Westminster

31 Dicembre 2017


L’Abbazia di Westminster è una delle mete turistiche più apprezzate dell’intera Gran Bretagna, nonché un sito che l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità proprio in piena Londra. Eppure, per quanto pensiamo di conoscerne ogni segreto, ancora l’antico edificio religioso è in grado di sorprenderci.
È successo di recente, con la scoperta nel triforium – la galleria al di sopra delle navate laterali, da cui si gode di una vista magnifica – di 30mila frammenti di vetro, appartenenti a non si sa ancora quante vetrate dell’Abbazia, smantellate e sostituite secolo dopo secolo.

“È un rompicapo nel rompicapo nel rompicapo”, ha ammesso l’archeologo Leonie Seliger, a capo del team di restauro della Cattedrale di Canterbury, dove le migliaia di frammenti sono state trasportate perché si proceda a catalogare ogni elemento e ricostruire le vetrate originarie, per quanto possibile.
Le difficoltà sono davvero notevoli. Per esempio, con il ritrovamento di questo “tesoro” si è scoperto che in epoca medievale l’Abbazia doveva disporre di vetrate dipinte a grisaille con motivi floreali: i restauratori sono ora alle prese con migliaia di parti di queste vetrate, di cui però finora si ignorava persino che fossero esistite.

La quantità di conoscenze che questo ritrovamento permette di svelare è in effetti sensazionale. Aveva pienamente ragione Warwick Rodwell, quando ha intuito la presenza di questo giacimento nello spazio superiore dell’Abbazia: “Ho realizzato subito che si trattava di un vero tesoro, di certo non spazzatura, e che per questo dovevamo impegnarci per recuperare ogni singolo centimetro quadrato delle vetrate distrutte”.
Anche se i manovali presenti l’hanno creduto pazzo: perché esultare per il ritrovamento di migliaia di vetri rotti. La risposta, probabilmente, ci verrà dalle scoperte che verranno annunciate in seguito allo studio di questi “scarti” dei secoli passati: quante cose riusciranno a raccontarci, della Westminster dei secoli passati?