Le opere di sei grandi Maestri internazionali sono in mostra a Roma, in una rassegna che pone l'accento sulle analogie tra il gioiello e l'architettura: discipline che si relazionano entrambe con il corpo in movimento, offrendogli una struttura in grado di “abitarlo” o di fargli abitare uno spazio.
C’è tempo fino al 28 gennaio 2018 per visitare, al MAXXI di Roma, Corpo Movimento Struttura. Il gioiello contemporaneo e la sua costruzione, la collettiva curata da Domitilla Dardi, con Antonella Villanova, che analizza l’universo del jewel design individuando “connessioni, rapporti, equilibri di pesi e volumi” tra questo ambito e la disciplina architettonica.
Giampaolo Babetto, David Bielander, Helen Britton, Monica Cecchi, Philip Sajet e Barbara Chang sono i grandi Maestri internazionali scelti per questo progetto espositivo, nel quale le peculiari distanze – tanto funzionali, quanto di scala – tra gioiello e architettura sembrano ridursi di fronte alla comune attitudine di entrambi di relazionarsi “con il corpo in movimento, al quale rispondono con una struttura in grado di “abitarlo” o di fargli abitare uno spazio“. Il percorso della mostra riunisce modelli realizzati ad hoc da questi 6 designer, chiamati a misurarsi con progetti degli architetti Vittorio De Feo, Sergio Musmeci, Pier Luigi Nervi, Maurizio Sacripanti, Carlo Scarpa e dello studio IaN+ conservati nelle collezioni del MAXXI Architettura.
Nella rassegna, infine, sono inclusi anche i disegni preparatori di tali creazioni, presentati per accendere i riflettori anche sul processo di costruzione del lavoro progettuale e sull’esecuzione di pezzi unici e serie limitate, completamente differente dalla gioielleria industriale.