Uno degli artisti più amati e tormentati dell'età moderna viene presentato attraverso un inedito punto di vista, nella performance di teatro-danza che andrà in scena sabato 9 dicembre al Teatro Spazio Bixio di Vicenza.
Quali furono le conseguenze della scomparsa di Vincent van Gogh? In quale modo la famiglia dell’amatissimo fratello Theo venne a conoscenza della sua morte, destinata a tenere acceso il dibattito tra gli storici dell’arte nei decenni a venire? Chi contribuì a salvare dall’oblio l’opera dell’artista?
Dà voce a Johanna Bonger, moglie di Theo van Gogh, la performance di teatro-danza in programma sabato 9 dicembre al Teatro Spazio Bixio di Vicenza.
Nell’anno segnato dall’uscita cinematografica di Loving Vincent, il primo lungometraggio interamente dipinto su tela che racconta le opere e la vita del celebre pittore olandese, anche la compagnia Theama Teatro ha scelto di misurarsi con questa complessa e affascinante figura, individuando una chiave di lettura inedita.
La riflessione proposta nel corso della speciale serata in arrivo a Vicenza promette infatti di indagare l’artista “da una prospettiva insolita e decisamente suggestiva che saprà restituire allo spettatore un ritratto intimo, commovente ed irresistibilmente umano“.
Con la casa di Pigalle a fare da cornice all’azione, ad emergere sono i racconti di Johanna Bonger, colta nel suo nuovo ruolo di mamma, oltre che in quello di moglie e cognata. L’attenzione si concentra sui due anni che seguirono la morte del pittore: la donna dovrà fare i conti con la tragica malattia del marito e con la scoperta dell’eredità di Van Gogh, che la spingerà a mettere in campo tutto il suo coraggio con l’obiettivo di svelare al mondo il genio del cognato affinché ne venga riconosciuta la grandezza.
Lo spettacolo Van Gogh dopo van Gogh si allontana così dagli stereotipi tradizionalmente associati al pittore, per fare largo a un racconto “intriso di intimità familiare“.