Un Tiziano protagonista del Natale milanese

3 Dicembre 2017


Pur continuando a ospitare tutte le funzioni legate all’amministrazione comunale, dal prossimo martedì 5 dicembre e per tutto il periodo natalizio – fino al 14 gennaio 2018 – come di consueto Palazzo Marino a Milano aprirà liberamente le sue porte al pubblico per ragioni eminentemente artistiche.

Giunge infatti quest’anno alla decima edizione l’appuntamento con l’arte di Palazzo Marino, nella cui Sala Alessi sarà possibile ammirare per queste festività la celebre Sacra Conversazione (Pala Gozzi) di Tiziano, altrimenti custodita dalla Pinacoteca Civica di Ancona.
La mostra è curata da Stefano Zuffi e promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente. L’iniziativa è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Città di Ancona – Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita.

La scelta del Comune di Milano è ricaduta sul capolavoro rinascimentale, oltre che per la sua indiscussa bellezza, per lanciare un messaggio di solidarietà nei confronti del capoluogo delle Marche e della Regione tutta; un territorio in difficoltà a causa del recente terremoto, impegnato anche sul fronte artistico per tutelare – raccogliendole in luoghi sicuri e procedendo agli eventuali interventi di restauro – le tante opere colpite dal sisma.

La pala marchigiana di Tiziano sarà visibile in un inedito allestimento, curato dall’architetto Corrado Anselmi, che permetterà di apprezzare persino il retro della tavola. Curiosamente, infatti, qui sono presenti alcuni schizzi a matita autografi, in cui il pittore veneto ha raffigurato alcune teste.
La scelta espositiva diviene così occasione per approfondire l’apprezzamento estetico della Sacra Conversazione con l’approfondimento dei processi creativi che hanno portato alla sua nascita. I milanesi e i tanti turisti in visita potranno in un certo senso calarsi nei panni di un Tiziano alle prese con il dipinto, il primo datato e firmato da lui di cui abbiamo conoscenza, e con la “sfida” che questo rappresentò all’iconografia tradizionale delle pale d’altare.

Già con La Vergine delle Rocce di Leonardo, schemi architettonici e composizioni prospettiche dei dipinti religiosi destinati alle chiese erano venuti meno; Tiziano riprende la preziosa lezione leonardesca facendola propria. Sostenuti da nuvole che si fanno esse stesse forme solide, la Madonna e un angelo guardano in basso, ai Santi intercessori – San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore di Dubrovnik – e al committente Luigi Gozzi, mercante della città dalmata.
Sullo sfondo, con quella sapienza luministica che è il grande valore della scuola veneziana del Rinascimento, un tramonto dorato conduce lo sguardo verso il bacino di San Marco, con il Palazzo Ducale e il campanile.
Collocata ad Ancona, commissionata da un esponente della comunità di Dubrovnik, dipinta da un artista di Venezia: i tre più importanti porti dell’Adriatico si trovano poeticamente uniti nella tavola, con una naturalezza strabiliante che non abbisogna neppure di quinte e costruzioni architettoniche a sostegno della composizione. A trionfare, sono colori e luci calde, perfetta metafora della benevolenza divina.