Un’opera inedita di Studio Azzurro apre il Musia di Roma

1 Dicembre 2017


Primo weekend di apertura a Roma per Musia, il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea della Capitale nato da un’idea del collezionista e imprenditore Ovidio Jacorossi. Nel cuore della città, in via dei Chiavari, la nascente realtà ospiterà regolarmente eventi di varia natura: appuntamenti legati alle arti visive, laboratori culturali e iniziative/performance a carattere enogastronomico; a disposizione,  circa mille metri quadrati, distribuiti su tre livelli.

Curata da Enrico Crispolti, con Giulia Tulino, Dal Simbolismo all’Astrazione. Il primo Novecento a Roma nella Collezione Jacorossi è la mostra di apertura di Musia. Il percorso espositivo, allestito nella Galleria 7, si snoda tra circa 50 opere appartenenti alla Collezione Jacorossi e offre una ricostruzione storica del panorama delle arti plastiche a Roma nella prima metà del Novecento. Presenti opere di autori come De Carolis, Balla, Martini, Cagli, Leoncillo, Colla, Afro, solo per citare una selezione.
In occasione dell’opening, inoltre, per la suggestiva cornice delle Sale di Pompeo, sui resti dell’omonimo Teatro romano, Studio Azzurro ha concepito la prima delle opere site-specific che Musia accoglierà con regolarità. Il teatro di Pompeo è il nome di questo intervento, un dramma che nell’arco di 18 minuti e in 8 schermi propone una rievocazione dell’antica romanità e, in particolare, dell’assassinio di Cesare.

La ristrutturazione di Musia, curata dell’architetto Carlo Iacoponi, in effetti svela ai visitatori la ricca stratificazione architettonica del centro storico della Capitale.
Tra i progetti per il futuro, sono previste anche iniziative che metteranno in relazione l’arte contemporanea con la moda, con la musica e con l’architettura.