Anche il 2018 vedrà arrivare sul palco delle Officine Grandi Riparazioni di Torino i grandi nomi della musica internazionale: da John Cale, che proporrà il repertorio dei suoi leggendari Velvet Underground, allo show immersivo della band nata dalle ceneri dei Joy Division.
Archiviati i grandi concerti del 2017, che hanno visto l’uno dopo l’altro Giorgio Moroder, The Chemical Brothers e The Kraftwerk calcare il palco delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, sta per avviarsi il programma musica del 2018 delle OGR, che si preannuncia altrettanto ambizioso.
Prima della conclusione della rassegna Piano Lessons – in programma il 14 aprile con l’originale minimalismo di Michael Nyman – un altro ciclo di concerti farà il suo debutto nella Sala Fucine dell’ex fabbrica torinese: Avantgarde Portrait, con un programma dedicato alle capitali dell’avanguardia musicale. Prima tappa di questo itinerario sarà New York e i suoi musicisti più rappresentativi: Blonde Redhead (17 febbraio) con la sonorizzazione dal vivo di un film di Jim Jarmush; John Cale (3 marzo) che proporrà il repertorio dei suoi Velvet Underground ai tempi della Factory di Andy Warhol e quello realizzato insieme a Lou Reed, co-fondatore della leggendaria band; e infine Arto Lindsday (17 marzo), “l’intellettuale del rock”.
Ogni appuntamento sarà accompagnato da un live painting del pittore torinese Daniele Galliano, che ritrarrà dal vivo gli artisti e le loro performance. Mentre il 30 marzo, grazie alla collaborazione con TODays, il cantautore Cosmo presenterà il suo nuovo album Cosmotronic, dal 26 al 30 aprile le OGR diventeranno il main stage del Torino Jazz Festival.
Prima ancora di Club To Club a novembre, l’elettronica più attesa sarà quella dei New Order, che si esibiranno il 5 maggio in uno show speciale con il visual artist Liam Gillick e il compositore e arrangiatore Joe Duddell. Per l’occasione, il gruppo nato dalle ceneri dei Joy Division sarà accompagnato da un ensemble di 12 sintetizzatori, mentre Gillick trasformerà le OGR in un ambiente immersivo, creando un palco in grado di reagire dinamicamente alla musica.