Mancano solo pochi giorni al debutto, nelle sale cinematografiche italiane, del documentario dedicato a una delle indiscusse protagoniste della cultura anni Ottanta.
Trasgressiva, energica e lontana dalle convenzioni, Grace Jones è una vera e propria icona dell’epoca contemporanea. Simbolo della cultura anni Ottanta, al confine tra moda e musica, l’artista giamaicana è ora al centro del documentario Grace Jones: Bloodlight and Bami, presentato da Officine UBU – in collaborazione con Sky Arte HD – nelle sale cinematografiche nostrane il 30 e 31 gennaio.
Diretta da Sophie Fiennes e presentata in anteprima in Italia all’ultimo Torino Film Festival, la pellicola tratteggia un profilo inedito e molto personale della poliedrica e camaleontica Grace Jones, svelando al pubblico ciò che si nasconde dietro la maschera da diva che l’artista ama indossare.
Grace Jones: Bloodlight and Bami è un viaggio elettrizzante attraverso la carriera pubblica e la vita privata di un simbolo della musica e del panorama pop che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. L’audace estetica di Jones emerge grazie al sapiente lavoro della regista, capace di creare un’esperienza cinematografica di grande potenza.
Accostando, secondo la logica del contrasto, sequenze musicali, riprese più intime e materiale personale, il documentario indaga le molteplici sfumature di una personalità allergica agli schemi e alle facili definizioni. Ripercorrendone la storia a riflettori accesi e spenti, dal palcoscenico alla vita di tutti i giorni.