Il 13 e 14 marzo i cinema italiani proporranno in anteprima mondiale "Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte", il lungometraggio che - attraverso tra l'altro il contributo di Toni Servillo, accompagnata dalla colonna sonora firmata da Remo Anzovino - ricostruisce una delle pagine buie del regime nazista.
È destinato a intraprendere un tour mondiale in 50 paesi Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte, il documentario che svela per la prima volta
i contenuti del Dossier Gurlitt, in uscita in anteprima internazionale il 13 e 14 marzo nelle sale italiane. Preceduta al lancio del trailer ufficiale, in occasione del Giorno della Memoria 2018, l’opera diretta da Claudio Poli riannoda i fili della Storia contemporanea affidandosi a rari materiali d’archivio per presentare la tormentata relazione tra il Führer e l’arte del suo tempo.
Con la sceneggiatura firmata da Sabina Fedeli e Arianna Marelli, il soggetto di Didi Gnocchi, le musiche di Remo Anzovino e la partecipazione straordinaria di Toni Servillo, Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte fa luce sulle due modalità con cui il regime nazista si misurò con il mondo dell’arte.
Da una parte, Hitler prese di mira decine di artisti a lui coevi promuovendo azioni finalizzate alla distruzione sistematica delle loro opere, etichettate come “degenerate”; dall’altra intraprese un altrettanto puntuale saccheggio di arte antica e moderna su scala europea.
Il documentario ripercorrerà alcune delle tappe salienti di questa complessa e drammatica operazione, a partire dall’esperienza con cui proprio l’“arte degenerata” fu posta al centro di una sorta di “tour” finalizzato alla sua condanna e derisione. Messe al bando le opere di artisti osteggiati e disprezzati dal regime come Chagall, Monet, Picasso, Matisse, Klee, Kokoschka, Otto Dix o El Lissitzky, a conquistare la scena fu la “pura arte ariana”, protagonista dell’esposizione pubblica La Grande Esposizione di Arte Germanica.
Nello stesso tempo, Hitler iniziò a concepire il sogno del Louvre di Linz e di Carinhall, la residenza privata di Goering, avviando una vera e propria razzia di opere d’arte nei musei dei territori occupati e nelle case di collezionisti e ebrei. Nel perseguire questi propositi, si stima che dai musei tedeschi vennero sequestrate oltre 16mila opere, ma la quota sale a 5 milioni estendendo l’orizzonte all’intera Europa.
80 anni dopo, Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte ricorda anche le recenti esperienze delle 4 grandi esposizioni che a Parigi, New York, in Olanda e in Germania hanno acceso i riflettori sull’arte trafugata. La narrazione è affidata a protagonisti d’eccezione, tra storici e critici dell’arte, scrittori, giornalisti, galleristi, curatori: tante voci per dare vita a un racconto corale e avvincente.
Tra le tante storie riportate nel film rientra l’emblematica vicenda di Simon Goodman: cercando tra scatoloni pieni di vecchie carte e documenti, riuscì a scoprire la storia della sua famiglia e della sua magnifica collezione d’arte in parte finita nelle mani di Hitler e di Goering, comprensiva di capolavori di Degas, Renoir e Botticelli.
L’uscita di questo documentario-evento sarà preceduta da David Hockney dalla Royal Academy of Arts, anch’esso compreso nel ciclo La grande arte al cinema e in arrivo nelle sale il 30 e 31 gennaio 2018.