Il filo nascosto: al cinema l’ultimo film di Daniel Day-Lewis

11 Gennaio 2018


Si rinnova, ma probabilmente per l’ultima volta, la sinergia tra il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Paul Thomas Anderson e l’attore britannico Daniel Day-Lewis. L’occasione è fornita dalla seconda pellicola alla quale i due hanno lavorato insieme, l’ottava per l’acclamato regista statunitense classe 1970. Dopo Il petroliere, la coppia di artisti ha infatti operato in forma congiunta nell’attesissimo Phantom Thread – nelle sale italiane con il titolo Il filo nascosto – che dovrebbe passare alla storia come l’ultima interpretazione sul grande schermo di Daniel Day-Lewis.

Con sei nomination all’Oscar e l’ottenimento di premi nei principali eventi di settore a livello internazionale, questo nuovo lavoro di Anderson propone una coinvolgente storia ambientata nella Londra del secondo dopoguerra. Forte dell’Orso d’Oro per il film Magnolia nel 1999, del Premio per il miglior regista al Festival di Cannes per il film Ubriaco d’amore nel 2002, dell’Orso d’argento per il miglior regista con Il petroliere nel 2007, e del Leone d’argento per la migliore regia alla Mostra del Cinema di Venezia con The Master nel 2012, in Phantom Thread delinea il ritratto del sarto Reynolds Woodcock (Daniel Day-Lewis) e di sua sorella Cyril (Lesley Manville).

La loro “manifattura” è l’epicentro della moda britannica del secondo dopoguerra e le loro creazioni sono richiestissime dalla famiglia reale, dalla nobildonne dell’epoca, dalle star del cinema: tutte, infatti, desiderano indossare un abito firmato Woodcock ed essere consigliate dal talentuoso sarto.
Il groviglio di legami, contatti e relazioni anche sentimentali, che si creano tra il sarto e le sue clienti abito dopo abito, è però destinato a essere capovolto dall’entrata in scena di Alma, la giovane donna interpretata da Vicky Krieps, che diverrà musa e amante di questo “fashion designer ante litteram”. Con non poche conseguenze per la sua vita…