Nel cuore del centro storico di Ginevra, l'Espace Muraille si prepara ad accogliere una grande mostra dedicato all'originale lavoro dell'artista danese, da sempre incentrato sui temi della percezione, della luce, dell'acqua e del colore.
Nel cuore del centro storico di Ginevra, Espace Muraille si appresta a ospitare Olafur Eliasson. Objets définis par l’activité. A partire dal 24 gennaio, lo spazio per l’arte contemporanea fondato dal collezionista Caroline Freymond sarà popolato da elementi rappresentativi del “vocabolario artistico” dell’artista danese.
Balzato agli onori della cronaca internazionale con The Weather Project, l’installazione presentata nel 2003 alla Turbine Hall della Tate Modern di Londra e legata al tema dei cambiamenti meteorologici, Eliasson giunge ora alla prima grande personale nella città svizzera.
Per l’occasione i temi forti del suo lavoro, come la luce, l’acqua, il colore e la loro percezione, vengono declinati attraverso nuove produzioni e installazioni site-specific. “L’arte di Olafur Eliasson combina il pensiero e l’azione per creare connessioni tra le diverse percezioni del mondo a livello individuale e collettivo – ha sottolineato Caroline Freymond che, con Eric Freymond, segue da molti anni il lavoro dell’artista classe 1967. – I suoi interventi ci permettono sempre di riflettere sullo spazio che abitiamo.”
Il percorso di Objets définis par l’activité punta a stimolare i visitatori oltre all’attrazione puramente estetica delle opere: si propone infatti come un’esperienza sensoriale e come un’occasione per sperimentare riflessioni sui temi del movimento, del tempo e dello spazio.
Aperta fino al 30 aprile e accompagnata da un catalogo, la mostra è stata sviluppata in stretta collaborazione con l’artista e il suo team. Nel 1995, Eliasson infatti ha fondato lo studio che porta il suo nome, nel cui gruppo di lavoro collaborano artigiani, architetti, storici dell’arte, archivisti, programmatori, amministratori e tecnici scientifici.
Con questo nuovo appuntamento, prosegue il programma culturale di alto rilievo della galleria ginevrina, che ha già ospitato le personali di Monique Frydman, Shirazeh Houshiary, Sheila Hicks, Edmund de Waal e dell’artista argentino Tomàs Saraceno.
[Immaginei in apertura: Olafur Eliasson, Object defined by activity (now / soon / then), 2009. Installation view dell’installazione al 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Giappone, 2009. Photo by Studio Olafur Eliasson, courtesy of the artist, neugerriemschneider, Berlino; Tanya Bonakdar Gallery, New York © 2009 Olafur Eliasson]