Dopo il clamoroso successo della prima edizione, nel 2016, a partire dal 18 gennaio Londra torna a ospitare l'evento diffuso. Più di 40 gli autori degli interventi artistici che andranno a comporre l'itinerario, tra luoghi iconici e quartieri periferici.
Quattro incredibili notti sono in arrivo nella capitale inglese. Dopo il successo riscosso dall’edizione di debutto, nel 2016, si rinnova infatti dal 18 al 21 gennaio prossimo l’appuntamento con Lumiere London.
Il festival “più grande, più luminoso e più audace” di Londra sarà quest’anno contrassegnato dalla partecipazione di oltre 40 artisti, sia britannici sia internazionali. Saranno loro a mutare temporaneamente l’aspetto delle strade, delle piazze e di alcuni dei più iconici edifici della città attraverso quella che il sindaco Sadiq Khan ha già presentato come “una serie incredibile di opere d’arte e installazioni”.
Da nord a sud del Tamigi, luoghi già scelti per la prima edizione e nuovi indirizzi – come Covent Garden, Victoria, South Bank e Waterloo – daranno vita a un evento culturale d’eccezione, diffuso e gratuito. Oltre un milione di persone, nel gennaio 2016, si riversarono in giro per la metropoli per godere dello spettacolo senza precedenti di Lumiere London, sfidando le basse temperatura pur di assistere con i propri occhi alla “trasformazione” della capitale “in una gigantesca mostra d’arte senza pareti” .
Il festival venne addirittura premiato, ottenendo il riconoscimento come “miglior evento all’aperto dell’anno” agli Event Awards.
Tra le novità del programma 2018 sono incluse le iniziative promosse per favorire il coinvolgimento dei residenti e delle scuole nei quartieri periferici di Londra.
Nel vasto circuito rientra l’opera denominata Voyage, che i visitatori potranno apprezzare tutti i giorni durante la kermesse a Piccadilly Circus, a partire dal tardo pomeriggio. Accessibile gratuitamente come tutti gli interventi di Lumiere London, è stata messa a punto per l’edificio dell’hotel Café Royal. A progettarla è stato il duo formato da Camille Gross e Leslie Epsztein, che hanno “riletto” il tradizionale orologio della stazione dando vita a un incredibile viaggio nel tempo. Le lancette che oscillano, infatti, non segnalano ore e minuti, ma le fasi che dalla Belle Epoque conducono fino ai nostri giorni, senza dimenticare la rivoluzione industriale.