Dirette da Renato Sarti, Maddalena Crippa, Debora Villa e Rossana Mola portano sul palcoscenico milanese una pièce teatrale tratta dal libro "Dalla fabbrica ai lager" di Giuseppe Valota. Riannodando i fili di una pagina dolorosa della storia milanese e italiana.
Punta a ricostruire una delle pagine più drammatiche della storia del Novecento di Milano Matilde e il tram per San Vittore, lo spettacolo che il Piccolo Teatro Studio Melato, nel capoluogo lombardo, ospiterà a partire dal 24 gennaio.
In replica fino al 28 gennaio, il dramma impiega il punto di vista delle donne per un racconto che prende avvio dalle spietate retate che seguirono gli scioperi nei grandi stabilimenti del Milanese, verificatisi a partire dal 1943. Forzatamente private dei loro padri, mariti, fratelli e amici – metà degli uomini sottratti non fece mai più ritorno in famiglia – furono infatti le donne a rimboccarsi le maniche, misurandosi con la fame, con la paura e con la miseria.
Ricostruendo uno tra i più angoscianti tentativi di opposizione al nazifascismo, nei suoi 80 minuti lo spettacolo ricorda anche le modalità con cui fu portata avanti la disperata ricerca degli uomini sottratti con la violenza dalle proprie case. Le donne iniziarono a cercarli nel carcere di San Vittore e in tutti gli altri luoghi di detenzione – ufficiali e non – della città. Tra questi rientrava il cinema Broletto, destinato a divenire, con un’operazione di “bonifica dall’orrore”, il Piccolo Teatro per volere di Giorgio Strehler e Paolo Grassi.
Tratta dal libro Dalla fabbrica ai lager di Giuseppe Valota, la pièce è diretta da Renato Sarti; naturalmente, sono tutte donne le interpreti principali: Maddalena Crippa, Debora Villa, Rossana Mola e Marika Giunta / Giulia Medea nel ruolo di Matilde.