Si è spenta all’età di 87 anni un pioniera dell’arte novecentesca. Talentuosa ceramista, Betty Woodman seppe regalare al suo materiale d’elezione una straordinaria visibilità nel panorama creativo contemporaneo.
Il mondo dell’arte piange una delle sue grandi protagoniste. Risale a poche ore fa la notizia della scomparsa di Betty Woodman: la sua dipartita è stata confermata dalla galleria newyorkese Salon 94, che la rappresentava.
Originaria del Connecticut, dove nacque nel 1930, e madre della fotografa Francesca Woodman, morta suicida nel 1981, l’artista è stata la prima donna vivente cui il Metropolitan Museum di New York ha dedicato una retrospettiva, 12 anni fa.
Fin dagli anni Cinquanta, Betty Woodman, allieva della Alfred University’s School for American Craftsmen, seppe declinare la ceramica in un linguaggio visivo capace di superare i confini delle arti decorative e dell’artigianato e di inoltrarsi nel territorio dell’arte contemporanea.
Ripensando le forme classiche della ceramica e lasciandosi influenzare da tradizioni e modelli fra i più disparati, anche a livello geografico ‒ è nota la passione che l’artista nutriva verso i dettami stilistici mediterranei, così come verso lo stile degli antichi romani e degli etruschi ‒ la Woodman creò un proprio registro espressivo, fatto di assemblaggi, colori e tecniche vicine all’universo pittorico. Oltre alla celeberrima mostra newyorkese al Met, l’artista espose le proprie opere anche al Museo Marino Marini di Firenze nel 2015 (mostra a cui si riferisce l’immagine in apertura) e all’ICA di Londra l’anno successivo.
[Immagine in apertura: Betty Woodman, Of Botticelli, 2013. Courtesy the artist and Isabella Bortolozzi Galerie, Museo Marino Marini. Photo by Dario Lasagni]