Joseph Cornell e il “suo” Maestro, Juan Gris

21 Gennaio 2018

Joseph Cornell, Cacatúa Juan Gris Nº 4, 1953-1954 circa

Mancano solo poche ore all’inaugurazione di Birds of a Feather: Joseph Cornell’s Homage to Juan Gris, la rassegna allestita fra le sale del Met – Metropolitan Museum of Art di New York dal 23 gennaio al 15 aprile. La mostra riunirà per la prima volta una dozzina delle celeberrime shadow box firmate da Jospeh Cornell e il capolavoro cubista di Juan Gris intitolato The Man at the Café.

Il legame tra Cornell e Gris gioca un ruolo essenziale nella costruzione della rassegna. Risale al 1953 l’incontro fra l’artista e l’opera di Gris, oggi in mostra a New York, allora esposta presso la Sidney Janis Gallery, a Manhattan. L’inconfondibile ombra dell’uomo evocato da Gris ispirò a Cornell la realizzazione di una serie di shadow box dedicate proprio al suo nuovo mentore, scomparso nel 1927.

Realizzate nel corso di 13 anni, le shadow box ‒ teche messe a punto da Cornell riunendo al loro interno oggetti, ritagli di giornale e materiali di recupero ‒ in omaggio a Gris danno ampio risalto alla figura di un pappagallo cacatua dalla cresta bianca, tratta da una stampa ottocentesca.

Nonostante il grande impatto dell’arte di Gris sulla pratica creativa di Cornell, quest’ultimo incluse soltanto una riproduzione delle opere del suo Maestro nelle proprie shadow box, rendendo la serie ispirata a Gris non immediatamente distinguibile dalle altre, eccezion fatta per la presenza esclusiva del candido pappagallo.

[Immagine in apertura: Joseph Cornell, Cacatúa Juan Gris Nº 4, 1953-1954 circa]