Fino al 16 marzo, lo spazio espositivo capitolino in via di San Francesco di Sales ospita una personale dell'artista pugliese Giovanni Albanese, riscoprendo le proprie origini di laboratorio artigianale.
Con l’apertura della mostra Solo roba per bambini, alla Fondazione VOLUME! di Roma, si alza il sipario su un progetto al quale l’artista Giovanni Albanese sta lavorando da un decennio. A partire dal 31 gennaio, gli spazi espositivi di via San Francesco di Sales torneranno a mostrarsi nella loro “essenza” originaria di laboratorio artigianale, evocando il tempo in cui ospitavano la bottega – e la casa – di un vetraio.
Ricreando una sorta di “officina delle meraviglie”, Solo roba per bambini popolerà l’ambiente con una serie di personaggi costruiti nel tempo e con pazienza, parte integrante di progetto fin qui inedito.
In veste di demiurgo, l’artista offre con questa collezione di “strani automi”, scenograficamente collocati in un’atmosfera sospesa tra luci, ombre e suoni di movimenti meccanici, un’evoluzione del suo percorso. La nuova tappa arriva dopo la creazione delle cosiddette “macchine calcolatrici” e i lavori fatti con le “lampadine a fiamma”.
Nel testo di accompagnamento della personale, Ascanio Celestini ha sottolineato che “non esistono oggetti muti, ma solo persone sorde che non li sanno ascoltare. E Giovanni cammina in mezzo a questo cimitero del presente. Parla coi morti del suo Spoon River. Elettrodomestici del passato, chiavi avanzate dalla galera, biciclette scassate. Ci parla e traduce per noi la loro lingua scomparsa”.