Premiata dalla Città di Barcellona, pubblicata dal MoMA ed esposta permanentemente alla Biosfera di Montreal, la "lampada sociale" Foroba Yelen, progettata da un architetto italiano per illuminare la notte in Mali, è al centro di una mostra in corso a Genova.
È Castello D’Albertis, nel capoluogo ligure, la sede di Foroba Yelen – Notti di luce nel Mali, la mostra che fino all’8 aprile prossimo ricostruisce l’iter del progetto del “lampione trasportabile” messo a punto dall’architetto italiano Matteo Ferroni. Realizzato assemblando un telaio da bicicletta, un tubo metallico e una lampada a led ricaricabile con l’
Il successo del primo prototipo ha stimolato una produzione più ampia e i lampioni vengono oggi gestiti, in forma collegiale, direttamente dagli abitanti delle comunità – circa 60 – che ne hanno fatto richiesta. Mentre nelle ore diurne sono le chiome degli alberi, fornendo ombra per ripararsi dalla calura, a divenire spazi sociali per l’aggregazione e la preghiera, al calare della sera è la luce fornita da Foroba Yelen a farsi “comunitaria, condivisa, collettiva“.
Curata dallo stesso Ferroni, la mostra genovese ricorre a immagini fotografiche, accompagnate da video e installazioni, per raccontare le esperienze in Mali del progettista, nei villaggi che hanno ispirato il prototipo.
Resa possibile anche grazie alla collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti e i volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto #cultura#giovaniidee, la rassegna è arricchita dai racconti di Alassane Sangare di Bougouni e Issiaka Ly di Kamalé che rievocano – e comunicano – il contesto in cui Foroba Yelen è attualmente impiegata.