Dal Mali a Genova, il design di Matteo Ferroni per il sociale

24 Febbraio 2018

Foroba Yelen lampione design sociale Mali

È Castello D’Albertis, nel capoluogo ligure, la sede di Foroba Yelen – Notti di luce nel Mali, la mostra che fino all’8 aprile prossimo ricostruisce l’iter del progetto del “lampione trasportabile” messo a punto dall’architetto italiano Matteo Ferroni. Realizzato assemblando un telaio da bicicletta, un tubo metallico e una lampada a led ricaricabile con l’energia solare, Foroba Yelen – questo il nome del dispositivo, desunto dalla lingua barbara, è un dispositivo che assicura una buona quantità di luce per “rompere il buio” delle notti nei villaggi del Mali.

Il successo del primo prototipo ha stimolato una produzione più ampia e i lampioni vengono oggi gestiti, in forma collegiale, direttamente dagli abitanti delle comunità – circa 60 – che ne hanno fatto richiesta. Mentre nelle ore diurne sono le chiome degli alberi, fornendo ombra per ripararsi dalla calura, a divenire spazi sociali per l’aggregazione e la preghiera, al calare della sera è la luce fornita da Foroba Yelen a farsi “comunitaria, condivisa, collettiva“.
Curata dallo stesso Ferroni, la mostra genovese ricorre a immagini fotografiche, accompagnate da video e installazioni, per raccontare le esperienze in Mali del progettista, nei villaggi che hanno ispirato il prototipo.

Resa possibile anche grazie alla collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti e i volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto #cultura#giovaniidee, la rassegna è arricchita dai racconti di Alassane Sangare di Bougouni e Issiaka Ly di Kamalé che rievocano – e comunicano – il contesto in cui Foroba Yelen è attualmente impiegata.