Il fascino secolare del pastello, in una grande mostra a Losanna

4 Febbraio 2018


Vent’anni fa, ovvero nel 1998, la Fondation de l’Hermitage di Losanna ricevette una significativa donazione da parte di Lucie Schmidheiny: un pastello di Edgar Degas, intitolato Danseuses au repos e realizzato circa un secolo prima.
Proprio questo episodio – e l’opera al centro della donazione – ispira la mostra Pastels – du 16e au 21e siècle. Liotard, Degas, Klee, Scully…, inaugurata da pochi giorni e destinata ad accogliere i visitatori fino al prossimo 21 maggio.

Come facilmente intuibile dal titolo stesso dell’esposizione, l’iniziativa non si concentra su un periodo storico o un soggetto artistico, quanto piuttosto su una tecnica “a metà tra disegno e pittura”, il pastello.
Materiale che, a dispetto della percezione comune, è stato più volte scelto dagli artisti nel corso dei secoli, tant’è che la collettiva svizzera riesce a portare nelle sale della fondazione 150 diversi esempi, provenienti da collezioni pubblichi e private.

Il pastello nasce soltanto sul finire del Quattrocento, quando si cominciano a fabbricare dei “bastoncini” a partire da una pasta – da qui il nome pastello, che echeggia il latino pastellus – dove un pigmento puro veniva amalgamato a un minerale bianco o a un legante, come la gomma vegetale. Leonardo da Vinci fu uno dei primi artisti a ricorrere a questa novità, anche se del Maestro rinascimentale si conserva un solo pastello – il ritratto di Isabella d’Este, custodito al Louvre.

Per giungere alla vera “epoca d’oro” del pastello bisogna attendere due secoli, ovvero il Settecento, quando si fa strada un nuovo modo di utilizzare lo strumento: invece di associarlo a carboncini e sanguigne, per realizzare schizzi e studi preparatori, si diffonde la cosiddetta “pittura a pastello”, dove i segni grafici cedono il posto a intere superfici “dipinte” che rendono sontuosamente la consistenza delle singole materie. È un genere che fa la gioia di aristocratici e borghesi del secolo dell’Illuminismo, che nei ritratti della veneziana Rosalba Carriera – tra gli artisti più noti in quest’area – vedono i propri incarnati risplendere di sano vigore e le sete lussureggiare.

Nei secoli a venire, in seguito alla rivoluzione costituita dall’Impressionismo, saranno soprattutto gli autori più sperimentali e controcorrente a ricorrere al pastello: Redon, lo stesso Degas, avanguardisti come Kirchner e Klee manterranno viva la tecnica, consegnandola agli artisti del secondo Novecento in tutta la sua freschezza e vividezza esecutiva.