La passione per i viaggi e l'amore per l'arte hanno guidato i coniugi Fishbein-Bender nella costituzione della loro collezione. Una selezione delle loro opere, in larga parte al proprio debutto espositivo in Occidente, confluisce in una mostra che celebra la centralità del tema naturalistico nei pittori giapponesi del periodo Edo.
Con la mostra The Poetry of Nature: Edo Paintings from the Fishbein-Bender Collection, il Met – Metropolitan Museum of Art mappa lo sviluppo della pittura del periodo Edo ricostruendo lo scenario attraverso le principali scuole e le correnti più significative.
Aperta fino al 21 gennaio e accompagnata da un robusto programma di appuntamenti collaterali – che include visite guidate, programmi educativi e un ciclo di conferenze – l’esposizione consente di apprezzare alcune delle eccezionali opere d’arte raccolte da Estelle P. Bender e dal suo defunto marito, T. Richard Fishbein.
Dalla fine degli anni Settanta, la coppia ha infatti iniziato ad apprezzare – e collezionare – l’arte del periodo Edo, quella lunga fase della storia giapponese (estesa tra il 1615 e il 1868) durante la quale gli artisti si dedicarono a sperimentazioni anche audaci.
Condividendo la passione per l’arte e l’amore per i viaggi, i coniugi riuscirono a costituire la Fishbein-Bender Collection, unificata “dalla profonda interazione di poesia, pittura e calligrafia nella tradizione pittorica giapponese“.
Come sottolineato dal titolo, la celebrazione del mondo naturale costituisce il tema dominante della mostra, tutta tesa a dimostrare l’intensità dell’interazione, nella tradizione giapponese, tra la poesia e le arti pittoriche. Il risultato di questo atteggiamento sono dipinti testimoni di “un’arte ibrida, letteraria e visiva“, nella quale la parola scritta e l’immagine sono profondamente connesse.
Nel percorso espositivo, particolare rilievo è assegnato agli oltre 40 dipinti a pergamena risalenti al periodo Edo della Fishbein-Bender Collection, in larga parte mai presentati prima di ora in occasioni pubbliche in Occidente.
Ispirandosi alle modalità con cui i due collezionisti hanno esposto queste opere all’interno della loro dimora, vengono ora proposte in giustapposizione con circa 15 ceramiche giapponesi contemporanee, sempre raccolte dai coniugi Fishbein-Bender. Una modalità che ricalca gli inaspettati accoppiamenti tra dipinti e oggetti decorativi dell’antica tradizione giapponese denominata tori-awase.
A delineare in maniera più ampia il contesto sociale del periodo Edo contribuiscono altre 50 opere, provenienti dalla collezione permanente del Metropolitan.
[Immagine in apertura: Shibata Zeshin, Egrets and Crows, tardo XIX secolo, Fishbein-Bender Collection, Gift of T. Richard Fishbein and Estelle P. Bender, 2011]