Al grande pittore e disegnatore, tra le voci più potenti dell’Espressionismo austriaco, il Leopold Museum dedica una speciale mostra, riunendo opere su carta e dipinti per riflettere sui filoni tematici della sua produzione. Celebrando così, a 100 anni esatti dalla sua morte, quella "disinvolta rottura" di Schiele con le tradizioni figurative della sua epoca che ha fatto storia.
Con la monografica Egon Schiel. The Jubilee Show, dal 23 febbraio, il Leopold Museum di Vienna rende omaggio a una delle figure chiave dell’arte europea tra Ottocento e Novecento. Scomparso esattamente 100 anni fa, il pittore e incisore austriaco è celebrato in un luogo simbolo della città. Come noto, infatti, il Leopold Museum – compreso all’interno del MuseumsQuartier – ospita la maggiore collezione di opere di Egon Schiele al mondo ed è in grado di tracciare un’ampia panoramica sulla produzione di questo importante autore dell’espressionismo austriaco.
Aperta fino al 4 novembre prossimo, The Jubilee Show propone una “combinazione” di dipinti a olio, opere su carta e materiale d’archivio allo scopo di sottoporre all’attenzione dei visitatori i principali filoni tematici affrontati dall’artista nel corso della sua carriera. Dalla “disinvolta rottura” con le tradizioni della sua epoca fino alla definizione di un linguaggio distintivo, fortemente espressivo; dal complesso rapporto con la figura materna fino alla scelta di raffigurare anche giovanissime ragazze o adolescenti – circostanza che, come noto, lo portò all’arresto e alla detenzione durata alcuni giorni.
Nel corso della sua breve vita – interrotta dalla terribile epidemia di influenza spagnola del 1918, ad appena 28 anni – Egon Schiele si misurò anche con temi di carattere spirituale e con il genere del paesaggio, dando vita a viste di luoghi enigmatici e ad articolati scorci urbani; oltre, naturalmente, ai celeberrimi ritratti e autoritratti: eseguì nudi di donne adulte e di ragazze e indagò la sua stessa immagine, divenendo uno tra i più brillanti disegnatori dell’epoca moderna.
Nella mostra viennese l’accento viene posto sulle opere della collezione permanente, accompagnate da altri lavori eccezionalmente concessi da importanti raccolte internazionali. Mentre i dipinti a olio resteranno esposti per l’intero periodo di apertura della rassegna, per ragioni di conservazione i disegni su carta ruoteranno e saranno presentati secondo tre fasi distinte.
[Immagine in apertura: Egon Schiele, Self-Portrait with Chinese Lantern Plant, 1912 © Leopold Museum, Vienna, Inv. 453]