Con circa 130 prestiti di grandi opere, provenienti da istituzioni culturali di primo ordine su scala mondiale, la mostra "Paul Klee. Construction of Mystery" si concentra sulla dimensione enigmatica e misteriosa della produzione dell'artista nato in Svizzera. Mostrando l'originalità della sua posizione all'interno del movimento Bauhaus.
Con prestiti eccezionali, concessi da importanti istituzioni internazionali – dal Museum of Modern Art di New York al Centre Pompidou di Parigi; dal National Museum of Modern Art di Tokyo allo Zentrum Paul Klee di Berna, solo per citarne alcune – la retrospettiva Paul Klee. Construction of Mystery indaga una specifica fase della produzione dell’artista nato a Muralto, in Svizzera.
Aperta fino al 10 giugno prossimo al Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco di Baviera, la mostra si concentra sugli anni trascorsi dal pittore come docente al Bauhaus, a Weimar e a Dessau, estendendo l’orizzonte fino al manifestarsi del conflitti all’interno del Modernismo negli Anni Venti. Presentata in esclusiva solo a Monaco, la rassegna si caratterizza per la presenza di opere raramente in Germania o mostrate di nuovo, dopo decenni, proprio in questa occasione.
Il percorso espositivo, curato da Oliver Kase, punta su un corpus di circa 150 opere, tra lavori di alto livello e autentici capolavori, per offrire un ritratto esaustivo di Klee. Questa fondamentale figura del secolo scorso è stata infatti in grado di oltrepassare sistematicamente i confini del razionale nel suo lavoro, avvicinandosi anche alla sfera dell’enigmatico e aprendo la strada al tema del mistero.
Nel ripercorrere le modalità con cui il pittore si è relazione con le “sfide” lanciate dal nuovo contesto del mondo meccanizzato e razionalizzato, emergere il suo stile distintivo. Alla centralità del rapporto tra tecnologia e arte, sostenuta ad esempio da Walter Gropius, tra i fondatori della celeberrima scuola e suo direttore, l’artista ha invece affiancato l’importanza della giocosità, dell’intuizione e del genio artistico.