La città austriaca si prepara a omaggiare uno dei più noti artisti del Novecento, celebrando la sua produzione “universale”. Accogliendo opere realizzate con tecniche diverse, oltre alle iconiche fotografie che lo resero famoso.
Il Kunstforum di Vienna sta per inaugurare una mostra particolarmente attesa e dedicata a un artista che, grazie a un linguaggio lontano dagli schemi, ha saputo lasciare un segno nella storia della creatività: Man Ray.
Curata da Lisa Ortner-Krei, la rassegna animerà gli ambienti della sede viennese con 150 opere, esposte dal 14 febbraio al 24 giugno. A rendere il tutto ancora più affascinante è il taglio dato alla mostra, che accenderà i riflettori non soltanto sulla celebre carriera fotografica di Man Ray ‒ inventore delle rayografie, fotografie realizzate senza l’ausilio della macchina ‒ ma in generale sul suo talento “a tutto tondo”.
A Vienna, infatti, saranno riuniti dipinti, fotografie, collage, lavori su carta, assemblaggi, collage e film sperimentali, a riprova del grande interesse dimostrato da Man Ray verso la creatività tout court, mettendo in campo diverse tecniche visive in maniera originale e rivoluzionando, al pari di Duchamp, l’approccio nei confronti dell’arte.
Amante della tipografia, fotografo di moda non convenzionale per Harper’s Bazaar e Vogue, pittore e regista d’avanguardia, Man Ray attraversò i confini fra le discipline artistiche, capovolgendone i limiti. Come egli stesso scriveva nel 1963: “Il mezzo non è importante ‒ si può sempre riconciliare il soggetto con i mezzi e ottenere un risultato interessante (…) Bisognerebbe essere superiori alla limitatezza dei propri mezzi, usare l’immaginazione, essere ingegnosi”.