Nove "momenti inusuali", altrettante installazioni temporanee per indagare la percezione dell'architettura e dello spazio: sono le opere di Architecturama, realizzate in quattro anni innanzitutto negli spazi pubblici di Montréal, in Canada.
Cosa accade quando un team multidisciplinare prova a individuare una sintesi tra sollecitazioni differenti, all’apparenza inconciliabili?
Esplorano l’architettura e la sua percezione, le 9 costruzioni effimere comprese nel cosiddetto “circuito” 9 Unusual Moments, realizzate per lo più a Montréal (ma con incursioni anche ad Ottawa e addirittura in Francia) nell’arco di 4 anni da Architecturama, pluripremiato studio fondato nel 2012 dai progettisti Sylvain Bilodeau e Nicolas Mathieu-Tremblay.
Pur nella loro eterogeneità, ciascuno degli interventi è stato messo a punto per consentire ai visitatori di sperimentare una specifica modalità di percezione. A volte a essere coinvolto esplicitamente è uno dei 5 sensi, in altri casi sono chiamate in causa capacità individuali a livello fisico o cognitivo; in altre circostanze ancora, si provano ad “abbattere” stereotipi e preconcetti.
Superando le convenzioni legate alle tradizionali costruzioni, ciascuna delle 9 strutture può infatti essere considerata anche come un’occasione per riflettere sul potenziale espressivo dei materiali. Un esempio in questo senso è fornito dalle installazioni ispirate a Papier – fiera d’arte contemporanea destinata a opere sviluppate su supporto cartaceo – che mostrano come la carta, flessibile e fragile per sua natura, possa diventare relativamente forte quando viene piegata.
Presentata in occasione dell’Aires Libres Festival, Hedge è un’installazione spaziale e visuale basata sulla prospettiva e sull’illusione ottica, attualizzando l’archetipo del labirinto. Ancora, Laps è concepita per essere smontata e riconfigurata altrove, con un’operazione nella quale viene stimolata anche la memoria visiva.