La Galleria Nazionale dell’Umbria celebra il traguardo dei cento anni della sua apertura, con un appuntamento espositivo d'eccezione: in mostra 130 opere per testimoniare la sorprendente ricchezza di forme d’arte che fiorirono, tra Medioevo e Rinascimento, in tutta la regione del Centro Italia.
Fondata il 17 gennaio 1918, la Galleria Nazionale dell’Umbria rende omaggio ai suoi 100 anni di storia riannodando i fili della memoria e riaffermando la propria identità con una serie di iniziative speciali. Ad aprire questo programma è Tutta l’Umbria una mostra. La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento, una grande esposizione aperta presso il principale museo regionale, nel cuore di Perugia, fino al 10 giugno.
Curata da Cristina Galassi e dal Direttore della GNU, Marco Pierini, la rassegna si ispira esplicitamente alla storica Mostra d’antica arte umbra del 1907, considerata come la più imponente esposizione mai organizzata nella regione. In quella memorabile occasione, per la prima volta, vennero poste le basi per la definizione dei caratteri peculiari e identitari della cosiddetta “scuola umbra”, analizzata sotto tutti i punti di osservazione.
Vennero infatti presentati insieme poco meno di mille pezzi, tra dipinti, sculture, arredi, manufatti di oreficeria, paramenti sacri, tessuti e merletti antichi, codici miniati e ceramiche.
Avvalendosi di un poetico allestimento curato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici – unificato dall’impiego di un intenso blu per pareti, pavimenti e sedute – Tutta l’Umbria una mostra chiama idealmente a raccolta, nelle sale della Galleria Nazionale dell’Umbria, l’intera regione del Centro Italia.
Disseminato tra decine di chiese, musei, istituzioni ecclesiastiche e collezioni private, il patrimonio regionale è stato scrupolosamente selezionato: una significativa porzione, di circa 130 opere, confluisce in questo grande appuntamento espositivo, nel quale lavori della collezione permanente della GNU si uniscono eccezionalmente a opere concesse da numerosi altri soggetti regionali.
Uno sforzo corale e convinto, ribadito dal titolo-slogan della mostra, che permetterà ai visitatori non solo di apprezzare capolavori di Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Benozzo Gozzoli, Pintoricchio e Perugino, ma anche di scoprire maestri nome noti come Niccolò di Liberatore detto l’Alunno e Matteo da Gualdo.
Come sottolineato dallo stesso Pierini, Tutta l’Umbria una mostra si lega anche a un’importante campagna di conservazione e valorizzazione: “È stato possibile riservare una quota importante del budget per finanziare numerosi restauri e interventi conservativi. A riprova che i musei sono – e devono continuare ad essere – istituti dedicati alla tutela, oltre che alla valorizzazione, e non possono recidere lo strettissimo vincolo con il contesto geografico, storico e culturale dal quale sono nati e nel quale hanno fino ad ora operato”.
[Immagine in apertura: Pinturicchio, Madonna con Bambino e San Giovannino, dettaglio, Museo Diocesano di Città di Castello]