È il Van Gogh Museum ad accogliere la mostra "Van Gogh & Japan", un'esposizione focalizzata sull'influenza dell’arte giapponese nell'opera dell'artista olandese. Numerosi i prestiti internazionali concessi per l'occasione: il percorso espositivo presenta circa 60 dipinti e disegni e una ricca selezione di stampe giapponesi.
La primavera del Van Gogh Museum di Amsterdam prende avvio con una mostra che, almeno idealmente, riduce le distanze tra l’Olanda e il Paese del Sol Levante.
A partire dal 23 marzo, infatti, l’istituzione museale che può vantare la più ampia collezione a livello internazionale del pittore olandese – composta da 200 dipinti, 500 disegni e più di 700 lettere del pittore olandese – si concentra sullo speciale legame di quest’ultimo con l’arte giapponese.
Anche Van Vogh visse “sotto l’incantesimo del Giappone“: la scoperta del genere delle stampe ukiyo-e viene considerata un passaggio decisivo nella formazione del suo linguaggio, in grado di incidere nella direzione intrapresa dalla sua carriera. In particolare, l’artista subì il fascino delle xilografie a colori giapponesi tipiche dell’Ottocento, delle quali ammirò le insolite composizioni, l’impiego dei colori brillanti e l’attenzione riservata ai dettagli naturali.
Durante la sua permanenza a Parigi, nel biennio 1886-1888, cominciò a collezionare questo tipo di lavori, riuscendo a costituire una robusta collezione, oggi in larga parte conservata proprio nel museo a lui intitolato, ad Amsterdam.
Visitabile fino al 24 giugno, Van Gogh & Japan permetterà di apprezzare circa 60 dipinti e disegni, eseguiti da Van Gogh, insieme a una ricca selezione di stampe giapponesi. Un corpus di opere raccolte insieme con un preciso obiettivo: mettere in evidenza non solo l’ammirazione del pittore verso il Giappone e i suoi Maestri, ma anche le modalità con cui il suo stile è stato rimodulato in risposta alle sollecitazioni derivanti da questa “passione”. Si tratta della prima esposizione che il Van Gogh Museum dedica a questo vasto tema; per l’occasione, nel percorso espositivo, sono inclusi importanti lavori, come Portrait of Madame Roulin (La Berceuse), concesso dall’Art Institute of Chicago, Undergrowth with Two Figures, proveniente dal Cincinnati Art Museum, e La Crau with Peach Trees in Blossom in prestito da The Courtauld Gallery, di Londra.
Realizzata in collaborazione con una pluralità di istituzioni culturali giapponesi – tra cui l’ Hokkaido Museum of Modern Art in Sapporo, il Tokyo Metropolitan Art Museum e The National Museum of Modern Art di Kyoto – la mostra è “gemellata” con Mesdag & Japan; la rassegna, in corso a L’Aia, è focalizzata sulla collezione d’arte applicata giapponese raccolta dal pittore olandese Hendrik Willem Mesdag.
A testimonianza che la folgorazione per l’Oriente fu comune a molti autori.