Durante i lavori di costruzione della nuova linea metropolitana di Roma, dal sito archeologico che già due anni fa aveva svelato una caserma militare del II secolo emerge un nuovo tesoro: una sfarzosa domus, appartenuta probabilmente proprio al centurione al comando del complesso.
Risale a pochi giorni fa un sensazionale ritrovamento, proprio nel cuore della capitale italiana. Per quanto sia ormai una metropoli contemporanea a tutti gli effetti, la millenaria storia di Roma sembra infatti non esaurirsi mai, al punto da assicurare ancora oggi sorprendenti scoperte durante un’ordinaria operazione urbanistica.
Laddove si sta scavando per realizzare la fermata della metropolitana di Amba Aradam, lungo la futura linea C, è emersa una domus – ovvero una residenza – di grande estensione, bellezza e, soprattutto, dalla particolare collocazione rispetto al tessuto urbano durante l’impero di Adriano, nel II secolo d.C.
La domus è stata ribattezzata immediatamente la “casa del comandante”, perché non poteva che appartenere al centurione responsabile della caserma adiacente, già localizzata due anni fa. Un complesso militare costituito dai dormitori dei soldati imperiali, due ali poste ai lati – e scoperte ora insieme alla domus – e un’area di servizio; oltre appunto alla residenza dell’ufficiale più alto in grado che, di suo, occupava 300 metri quadrati per un totale di 14 ambienti.
La domus del centurione è apparsa tuttora ricca di molti degli antichi apparati decorativi: al centro del cortile centrale sono emersi i resti di una fontana, mentre le pavimentazioni presentano straordinari mosaici, a tema sia figurativo sia geometrico, realizzati in marmo bianco e ardesia grigia. Alle pareti si intravedono decorazioni murarie e dipinti mentre, addirittura, gli archeologi hanno rintracciato una serie di oggetti di uso comune, tra cui amuleti e anelli in oro.
Il tutto è già in procinto di essere dissotterrato, catalogato e spostato dal luogo del ritrovamento. In tal modo, i lavori per linea metropolitana potranno riprendere, mentre lo straordinario complesso verrà poi riprodotto, reperto dopo reperto, all’interno della stessa stazione-museo di Amba Aradam, progettata dall’architetto Paolo Desideri.