Molti aspetti dell'hip-hop, tra cui rap, danza, graffiti e street art, saranno esaminati all'Oakland Museum nel periodo in cui erano ancora agli albori. Prima di diventare il fenomeno mainstream che tutti oggi conosciamo.
C’è stato un tempo in cui il rap, il DJing, i graffiti, la breakdance e la street fashion erano attività praticate esclusivamente “sulla strada”, lontane dalla cultura mainstream.
La mostra Respect: Hip-Hop Style & Wisdom – in corso fino al 12 agosto presso l’Oakland Museum of California – vuole esplorare proprio le radici di uno dei più influenti movimenti culturali e sociali degli ultimi 50 anni.
“Respect riconosce l’essenza di un movimento dallo stile riconoscibile in tutto il mondo“, ha dichiarato René de Guzman, direttore delle strategie espositive e curatore capo presso l’Oakland Museum of California. “Con questa mostra, OMCA prepara le basi per una più profonda esplorazione dell’hip-hop: la saggezza e lo stile che ha finito per dar forma a molti aspetti di tutte le nostre vite, dal linguaggio che usiamo ai vestiti che indossiamo“.
Tra i vari oggetti, documenti e opere d’arte, le origini dell’hip-hop e la sua influenza sulla street art e sulla moda saranno mostrate soprattutto nelle fotografie di Martha Cooper, fotoreporter ed ex fotografa del New York Post, meglio conosciuta per la sua documentazione della scena graffiti di New York degli anni Settanta e Ottanta, e negli scatti di Jamel Shabazz, riconosciuto a livello internazionale per le sue immagini della cultura giovanile newyorchese negli anni Ottanta.