E se vi dicessero che le radici storiche del selfie risalgono addirittura a 40.000 anni fa, epoca di datazione della prima rappresentazione artistica di una figura umana? Dal primo aprile l'interattivo Museum of Selfies proverà a ricostruire un fenomeno apparentemente inarrestabile.
Mancano solo una manciata di ore all’apertura al pubblico del Museum of Selfies di Los Angeles, l’originale museo interattivo che, tra curiosità e pezzi unici, scandaglierà la genesi e la diffusione di un fenomeno culturale esploso negli ultimi anni, ma che vanta sorprendenti radici storiche.
Concepito come una struttura pop-up, questo originale museo sarà visitabile – solo fino al 31 maggio – all’interno di un magazzino di oltre 700 metri quadrati nella città californiana. Il “destino” del Museum of Selfies è infatti itinerante: con la sua combinazione di opere collocate all’interno di un percorso espositivo coerente e di esperienze interattive live, sviluppate con il partner tecnologico Eventstag, farà successivamente tappa in diverse destinazioni degli Stati Uniti d’America.
Come dichiarato da Tommy Honton, co-fondatore di The Museum of Selfies, l’intento è quello di indagare “l’universalità del fenomeno dei selfie, abbracciato dall’intera razza umana”: in questo modo si spiegano la presenza non solo di una rassegna di autoscatti particolarmente arditi o diventati virali sui social, ma anche della sezione “storica” che consentirà di comprendere come il desiderio di ritrarsi abbia attraversato le epoche. Strizzando l’infine l’occhio all’arte contemporanea, il museo ospiterà anche opere di personalità o di artisti dei nostri giorni; tra loro c’è Riccardo Scalise, soprannominato “Mr. Selfie”, riuscito nell’impresa di ritrarsi accanto ad alcune delle persone più note al mondo. Papa Francesco incluso.