Il Museum voor Schone Kunsten di Gent alza il sipario sull’intensa retrospettiva dedicata a Medardo Rosso, uno dei pionieri della scultura moderna.
Ha inaugurato da pochissime ore la ricca esposizione intitolata dal MSK di Gent al talento scultoreo di Medardo Rosso, attivo nella seconda metà dell’Ottocento, e allestita fino al 24 giugno. Le opere dell’artista italiano tornano in Belgio dopo una lunga assenza: risale infatti al 1909 l’ultima mostra belga in onore di Medardo Rosso.
I numerosi lavori selezionati, provenienti da altrettante collezioni pubbliche e private europee, offrono al pubblico un efficace colpo d’occhio sulla poetica dell’artista, che fece della materia, e dei suoi limiti, il punto focale della propria ricerca. Legno e pietra, ma anche cera e argilla, sono gli “strumenti” prediletti dallo scultore per restituire i contorni di forme sempre variabili.
Innocenza, povertà e disperazione sono solo alcuni dei temi presi in esame da Rosso, attribuendo a essi volti e linee in cui si alternano senso di incompiutezza e tratti ben definiti.
Spazio, luce e prospettiva ‒ inclusa quella dello spettatore ‒ completano l’orizzonte in cui si inscrive la ricerca di Rosso, a ragione considerato un anticipatore delle correnti d’avanguardia.
La mostra belga riunisce, oltre alle opere scultoree, anche gli scatti realizzati dall’artista e aventi come soggetto le sue stesse creazioni. Rosso immortalava infatti i lavori all’interno del proprio studio, cambiando sfondi e angolazioni e facendo diventare la scultura un tutt’uno con la visione di essa.
Un potente mezzo per tramutare forma e materia in qualcosa di “inconsistente”.