La città americana ospita una rassegna di grande impatto, dedicata al genere ritrattistico interpretato da uno degli artisti più rivoluzionari della storia dell'arte.
Fino al primo luglio, la National Gallery of Art di Washington farà da cornice a Cézanne Portraits, la prima rassegna incentrata sulla produzione ritrattistica del Maestro francese. A cura di John Elderfield, Mary Morton e Xavier Rey, la mostra accende i riflettori su un corpus di opere che rivela il particolare talento di Cézanne nella resa dei suoi soggetti.
Autore di circa 200 ritratti, 26 dei quali lo immortalano in prima persona, Cézanne seppe restituire lo spessore psicologico dei protagonisti delle sue opere, grazie a scelte e tecniche pittoriche in continua evoluzione. Lo testimoniano i 60 lavori esposti, che ripercorrono cronologicamente e stilisticamente la poetica di Cézanne.
Ritraendo se stesso, la moglie Hortense Fiquet, suo figlio Paul e suo zio Dominique Aubert, il mercante d’arte Ambroise Vollard, il critico Gustave Geffroy e gli abitanti di Aix-en-Provence, sua città d’origine, Cézanne fu mosso dal desiderio di superare le apparenze, grazie a un uso puntuale delle linee, dei colori e delle forme.
Cézanne si misurò con la ritrattistica fin dai primi anni Sessanta dell’Ottocento, ma fu solo nel 1866 che questo genere assunse un ruolo ben definito nella sua produzione. Nel corso dei decenni, l’artista affinò il proprio stile, trasformando il ritratto in un fondamentale terreno di sperimentazione visiva.
[Immagine in apertura: Paul Cézanne, Madame Cézanne in a Red Armchair, c.1877, Museum of Fine Arts, Boston. Bequest of Robert Treat Paine, 2nd. Photo © 2017 Museum of Fine Arts, Boston]