Uno dei musei più celebri della Grande Mela sta per accogliere una mostra che promette di stupire, ripercorrendo oltre settecento anni di storia dell’arte e usando il rapporto tra corpo umano e scultura come fil rouge.
È un’esposizione dai grandi numeri quella che, mercoledì 21 marzo, aprirà i battenti tra le sale di The Met Breuer, a New York. Like Life: Sculpture, Color, and the Body (1300–Now), allestita fino al 22 luglio, accompagnerà il pubblico attraverso un inedito itinerario artistico all’insegna della scultura come strumento per rappresentare il corpo umano.
Soggetto immortalato dagli artisti nel corso dei secoli, la figura umana ricorre nelle opere scultoree selezionate dalla mostra newyorkese, mettendo a confronto lavori realizzati nell’arco di oltre 700 anni. Come evocato dal titolo, uno dei temi cardine attorno a cui si è mossa la ricerca artistica è quello del realismo, croce e delizia degli scultori di ogni tempo.
A lungo ritenuta conditio sine qua non per la buona riuscita di un’opera scultorea con protagonista la figura umana, l’adesione alla realtà è uno degli obiettivi perseguiti dagli artisti fin dalle epoche antiche. L’utilizzo di colori simili all’incarnato e di vesti modellate come quelle reali e, ancora, l’aggiunta di capelli, denti e ossa veri, dimostrano l’incessante tentativo degli scultori di abbattere i limiti tra realtà e rappresentazione.
Lo confermano le 120 opere esposte, protagoniste di un dialogo fra i secoli che mette in luce i diversi approcci adottati dagli scultori verso la figura umana. Donatello, El Greco, Antonio Canova, Auguste Rodin Louise Bourgeois, Meret Oppenheim, Isa Genzken, Duane Hanson e Jeff Koons sono solo alcuni degli artisti chiamati a esprimersi su un genere secolare.
[Immagine in apertura: Greer Lankton, Rachel, dettaglio, 1986. Collection Eric Ceputis and David W. Williams, promised gift to the Art Institute of Chicago]