Brescia e Tiziano: la riscoperta di un rapporto secolare

18 Marzo 2018

Tiziano, Polittico Averoldi, c. 1520-1522, Santi Brescia, chiesa dei santi Nazaro e Celso, olio su tavola, cm 280 x 270 © BAMSphoto-Rodella

Si intitola Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia la mostra che, dal 21 marzo al primo luglio, animerà il Museo bresciano di Santa Giulia, rispolverando il dialogo serrato che unì l’artista veneto e la città lombarda, a partire dalle imprese pittoriche realizzate da Tiziano nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, fra il 1520 e il 1522, e nel salone della Loggia, ospite delle Allegorie di Brescia risalenti agli anni Sessanta del Cinquecento e andate distrutte nell’incendio del 1575.

Curata da Francesco Frangi e promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, la mostra pone l’accento sull’influenza esercitata da Tiziano nei confronti dei maggiori pittori locali dell’epoca ‒ da Girolamo Romanino al Moretto, fino a Giovanni Girolamo Savoldo ‒ e descrive le vicende connesse alla decorazione e ai progetti di ampliamento del Palazzo della Loggia, in cui fu coinvolto anche Andrea Palladio.

Oltre 50 capolavori, provenienti da importanti sedi museali – italiane ed estere – come la Pinacoteca di Brera, i Musei Capitolini e la Galleria Borghese di Roma, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo di Belle Arti di Budapest, il Museo Puškin di Mosca e la National Gallery di Washington, compongono un efficace itinerario che conferma il dialogo fra Tiziano e le maestranze locali.

Suddivisa in 6 sezioni, la mostra offre una sequenza di “incontri ravvicinati” fra le opere, rendendo evidente la rilettura delle scelte coloristiche di Tiziano da parte dei colleghi lombardi. Senza dimenticare l’importante ruolo giocato dal contesto veneto, di cui Romanino e Moretto furono frequentatori sin dalla giovinezza, mentre Savoldo si trasferì in Laguna in età più avanzata.

[Immagine in apertura: Tiziano, Polittico Averoldi, dettaglio, c. 1520-1522, Santi Brescia, chiesa dei santi Nazaro e Celso, olio su tavola, cm 280 x 270 © BAMSphoto-Rodella]