L'arte contemporanea può contribuire a ricordare la storia di una nazione e a guardare, con sguardo e animo rinnovato, alle pagine più complesse del proprio passato? A Copenaghen è stata appena inaugurata la prima statua dedicata in Danimarca a una donna di colore.
Sono state due scultrici – Jeannette Ehlers e La Vaughn Belle – a raffigurare Mary Thomas nel primo pubblico monumento del quale è protagonista una donna di colore. La scultura I Am Queen Mary, installata da poche settimane nei pressi del Magazzino delle Indie Occidentali, a Copenaghen, costituisce un unicum nel Paese nordeuropeo.
È esplicitamente legata alla figura della combattente che guidò, nell’ottobre 1878, una grande rivolta a St. Croix, una delle Isole Vergini compresa nelle Indie Occidentali danesi. L’insurrezione, dovuta alle condizioni in cui erano costretti a lavorare gli abitanti dell’isola, portò allo sviluppo di incendi in oltre 50 piantagioni; si concluse con una condanna detentiva per Mary Thomas e alcuni suoi sostenitori, scontata proprio a Copenaghen.
140 anni dopo quello storico episodio, la realizzazione di qust’opera di arte pubblica, in una città nella quale interventi analoghi hanno uomini bianchi come soggetti prevalenti, costituisce un’autentica inversione di tendenza.
In occasione dell’inaugurazione, una delle due artiste ha sottolineato alla stampa l’attuale difficoltà della Danimarca a fare i conti con il proprio passato coloniale. Posizionata non casualmente all’aperto, e visibile a tutti, I Am Queen Mary potrà contribuire a riattivare il dialogo su questo fronte, tentando a suo modo di smuovere la coscienza nazionale.