Le relazioni tra gli uomini e il Male tornano sotto la lente di ingrandimento del regista già passato alla storia del cinema per L'Esorcista. A più di 40 anni dal "film più terrificante di tutti i tempi", William Friedkin torna sul tema adottando però tutt'altro registro espressivo.
Uscita negli Stati Uniti lo scorso 20 aprile, la nuova opera del regista William Friedkin, classe 1935, non lascerà indifferenti gli appassionati della pellicola cult L’Esorcista. Presentata, fuori concorso, alla 74. Mostra del Cinema di Venezia, The Devil and Father Amorth riporta infatti al cospetto del pubblico il tema delle possessioni demoniache, con una significativa novità sul fronte della narrazione e della tecnica di ripresa.
Figura chiave della pellicola è Padre Gabriele Amorth, un sacerdote al quale viene sottoposto il caso di una donna che aveva manifestato comportamenti inquietanti, privi di spiegazioni chiare dal punto di vista medico.
La particolarità di questo ultimo lavoro del pluri-premiato cineasta va rintracciata nell’impiego del linguaggio del documentario e nella vicenda presentata. In The Devil and Father Amorth, infatti, in una sorta di diario filmato, la realtà finisce sullo schermo poiché il sacerdote non è un attore e viene ripreso nella sua vita concreta, alle prese con un “caso esistente”. Non a caso, per la realizzazione del documentario, il regista ha dovuto richiedere uno speciale permesso al Vaticano, in modo tale da poter cogliere il rito dell’esorcismo proprio nel suo compiersi.