A Milano sta per sbarcare "Roseline", uno spettacolo teatrale che occuperà un intero palazzo. Mettendo lo spettatore al centro dell'azione scenica, che potrà seguire in prima persona al fianco degli attori.
“Il teatro non è solo applausi e riflettori: è giocare a fare l’uomo, mettersi nei panni di un altro per capire qualcosa di sé.” Parte da questo ambizioso, profondo modo di intendere le arti performative il “dramagate” Roseline, in programma dal prossimo 14 aprile a Milano.
La location scelta per la messa in scena è particolare quanto lo spettacolo stesso: un intero edificio, il Palazzo Calchi Taeggi in Corso di Porta Vigentina, ospiterà Roseline nei suoi 3500 metri quadrati.
Ma che spettacolo teatrale necessita di uno spazio così ampio, e articolato, per essere rappresentato? Un dramagate, appunto, ovvero un nuovo genere di evento culturale e di entertainment che fa proprie una serie di pratiche d’avanguardia, come il teatro immersivo e la recitazione diffusa, per introdurre lo stesso spettatore nell’esperienza narrativa e multisensoriale.
In Roseline non esistono né palco né platea, infatti: lo spettatore viene catapultato al centro dell’azione, posto fisicamente all’interno della storia, libero di passeggiare al fianco degli attori ed esplorare con loro tutti gli spazi scenici, vivendo le vicende rappresentate in prima persona.
L’intero edificio, insomma, accoglierà a Milano un mondo di lotte di potere, intrighi, conflitti fratricidi e inquietanti sparizioni, in un’atmosfera di ispirazione shakespeariana che di contemporaneo ha invece il linguaggio dell’arte partecipata.
In cui allo spettatore – che ormai sarebbe il caso di definire “partecipante” – viene data totale libertà di scelta: quale storia seguirà? O deciderà piuttosto di perdersi nelle infinite sfumature di uno spettacolo mai identico a se stesso?