In contemporanea con le mostre “Capriccio e Natura” a Macerata, ancora aperta fino al 13 maggio, e “Cola dell’Amatrice” ad Ascoli Piceno, visitabile fino al 15 luglio, anche Fermo accoglie un appuntamento compreso nel programma "Mostrare le Marche".
Un nuovo progetto espositivo, compreso nel piano di valorizzazione del
patrimonio culturale regionale denominato Mostrare le Marche, continua a svelare la bellezza artistica diffusa della regione del Centro Italia.
Curata da Alessandro Marchi, con Giulia Spina, Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli punta a raccontare un tratto di storia artistica della città capoluogo della provincia autonoma. Dopo la conquista delle terre della Marca da parte di Francesco Sforza, nel 1433, Fermo divenne la capitale di un nuovo Stato. Da quel momento, prese avvio una fase nuova della sua storia con l’insediamento della corte sforzesca sulla rocca del Girfalco e l’arrivo, su sollecitazione dello stesso Francesco, di una compagnia di pittori il cui segno venne impresso nelle sale dell’acropoli fermana.
Un’impresa oggi avvolta nell’oblio, poiché per una serie di ragioni storiche la rocca venne distrutta. La mostra, aperta fino al 2 settembre presso la Chiesa di San Filippo, oltre a celebrare i tempi in cui Fermo rivestì una posizione preminente nel territorio Piceno, presenta al pubblico opere di artisti locali, come Marino Angeli, Pierpalma da Fermo, Paolo daVisso, la cui formazione si lega allo stile ‘appenninico’ dei pittori del Girfalco, ovvero Nicola di Ulisse, Bartolomeo di Tommaso da Foligno, Andrea Delitio da Lecce de’ Marsi (Abruzzo), Giambono Di Corrado da Ragusa e Luca de Alemania.
Accanto ai loro lavori sono esposte sculture, oreficerie, tessuti, ceramiche e miniature che documentano il ruolo della città e del vasto territorio circostante nella fioritura del Quattrocento artistico marchigiano.
A Fermo, di ritorno da Venezia e dalla Dalmazia poi, fecero anche tappa Carlo e Vittore Crivelli iniziando a operare proficuamente in città; per questa ragione, sono anch’essi inclusi nel percorso della mostra, in una sezione dedicata. Tra le opere selezionate si segnalano il Polittico di Sant’Eutizio di Nicola di Ulisse da Siena, appena restaurato dopo il terremoto del 2016; il Cristo Risorto, dello stesso autore, e il Polittico di Massa Fermana di Carlo Crivelli.
[Immagine in apertura: Veduta di fantasia dei monumenti sul Grifalco]