27 Aprile 2018
Mark Barrow e Sarah Parke sono gli autori dell’intervento ideato per la Cappella Cavassa a Saluzzo. Un lavoro che gioca con la luce e la storia del luogo, aprendo le porte al linguaggio dell’arte contemporanea.
Vincitori della 40esima edizione del Premio Matteo Olivero. Ricordare la memoria, inserito all’interno di start/storia e arte ‒ Saluzzo, Mark Barrow e Sarah Parke hanno dato vita all’opera Analemma, un’installazione realizzata ad hoc per la Cappella Cavassa, nella città piemontese di Saluzzo.
Ispirato agli edifici religiosi cristiani studiati a Roma dai due artisti newyorkesi, il lavoro entra in dialogo diretto con lo spazio, stabilendo un rapporto di continuità.
L’intervento consiste nell’applicazione di 60mila pellicole colorate e trasparenti – delle dimensioni di appena un centimetro per lato – su quattro delle cinque finestre della Cappella, echeggiando una precedente opera dei due artisti, che in quella occasione avevano sovrapposto una serie di cerchi, simbolo di stelle in movimento nello spazio.
Ricorrendo anche in questo caso all’idea di mosaico, Mark Barrow e Sarah Parke chiamano in causa le dinamiche percettive e lo scorrere del tempo, ben esemplificato dalla luce solare che filtra attraverso la pellicola e segna i cicli solari. Inoltre, la logica del pattern e del pixel contribuisce a calare l’opera nel presente, pur radicandola in una tradizione millenaria.